La prima intervista del Ministro dell’economia Giovanni Tria rassicura i mercati e gli investitori: “non è in discussione alcun proposito di uscire dall’euro”
Il neo ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si rivela più rassicurante di quanto ci si aspettava, anche se, in questo modo, non sembra proprio aderire al concetto di Governo del Cambiamento. Nella sua ultima intervista al Corriere della sera (10 giugno) Tria smentisce l’idea che si possa uscire dall’Euro. “Il governo – spiega Tria – è determinato a impedire in ogni modo che si materializzino condizioni di mercato che spingano all’uscita. Non è solo che noi non vogliamo uscire: agiremo in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell’euro”.
E conferma che “la posizione del governo è netta e unanime. Non è in discussione alcun proposito di uscire dall’euro”. Anche per quanto riguarda la stabilità finanziaria, contro l’allarmismo degli ultimi tempi, Tria sembra essere sereno e afferma che la strategia finanziaria utilizzata negli ultimi 25 anni non è assolutamente negativa.
“Siamo attenti a non incrinare la fiducia sulla nostra stabilità finanziaria. La fiducia è il presupposto della nostra strategia. I nostri fondamentali sono a posto”. “Stiamo ai fatti – spiega il Ministro -. Negli ultimi 25 anni, l’Italia ha un avanzo primario fra i più alti d’Europa. Non ci si può accusare di politiche di bilancio avventurose.
Ci portiamo dietro un debito che viene da lontano, certo. Ma abbiamo una posizione finanziaria netta con l’estero ormai quasi in equilibrio, quasi tanti crediti quanti debiti, e di questo passo saremo creditori netti sul resto del mondo in pochi anni. Vantiamo un avanzo significativo negli scambi con l’estero. Sono elementi oggettivi da crisi finanziaria? Direi di no”. Ma quale sarà l’obiettivo principale nel ministro Tria? La risposta è priva di dubbi: “la crescita e l’occupazione. Ma non puntiamo al rilancio della crescita tramite deficit spending. Abbiamo un programma imperniato su riforme strutturali e vogliamo che agisca anche dal lato dell’offerta, creando condizioni più favorevoli all’investimento e all’occupazione”, ha affermato ancora Tria sottolineando: “È centrale il rilancio degli investimenti pubblici, decisivi per rafforzare la competitività complessiva del Paese.
Non rilanciano solo la domanda, ma aiutano a far crescere il rendimento atteso del capitale privato, dunque portano anche più investimenti privati”.
Ma un altro obiettivo sarà certamente quello che riguarda un calo del debito nel 2018 e nel 2019, anche se “per quest’anno è già tutto determinato e presidierò perché nulla cambi. L’obiettivo per il 2019 è di proseguire. Ovviamente sul modo in cui si rispetterà l’impegno conteranno anche le nuove stime sull’andamento dell’economia”. Un altro argomento che sta a cuore a tanti italiani e soprattutto a molti rappresentanti del governo giallo-verde è la riforma Fornero per la quale Tria non parla di alcuna abolizione, come invece si può leggere nel Contratto di governo. Invece Tria parla di “legislazione pensionistica” che “può essere migliorata” sapendo che “su queste materie non si improvvisa” poiché, aggiunge, “la legislazione sul sistema pensioni richiede di guardare non solo al breve, ma anche al medio e soprattutto al lungo termine”.
Adnkronos
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