“Pertini è stato un grande esempio di integrità morale, di dirittura e coerenza personale”.
Con queste parole il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio alla figura del Presidente Sandro Pertini nel ventennale della sua scomparsa, avvenuta il 24 febbraio 1990.
Dopo aver deposto una corona di fiori in Piazza Fontana di Trevi, sotto la casa dove il Presidente Pertini ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, il presidente Napolitano ha sottolineato: “Pertini è stato un grande assertore dei valori che sono alla base della nostra Costituzione che sono stati i valori fondanti della nostra Repubblica, i valori dell’antifascismo, della libertà, della democrazia”.
Il Capo dello Stato ha rilevato che Pertini “con la sua stessa personalità e con la sua stessa iniziativa, ha portato lo Stato vicino ai cittadini. Sono contento che siano qui i ragazzi delle scuole ‘Sandro Pertini’ perché il loro è un omaggio dovuto. Veramente è stato il primo Presidente che abbia portato i bambini, i ragazzi a contatto con l’istituzione Presidenza della Repubblica”.
Al Capo dello Stato ha fatto eco il presidente del Senato Renato Schifani, secondo il quale l’ex partigiano e socialista è stato una delle più grandi figure della nostra storia repubblicana, uomo di straordinaria integrità morale e fedeltà ai valori fondanti della nostra Nazione, profondamente amato e stimato in vita da tutti gli italiani”. “Ancora oggi – ha aggiunto Schifani – Sandro Pertini rappresenta un esempio di intransigente adesione ad un’idea di democrazia basata sul rispetto e sulla correttezza, capace di trascendere le stesse profonde convinzioni politiche del singolo. Eroe della resistenza, proprio per aver subito su di sé la violenza della dittatura, si adoperò tutta la vita affinché il Paese non cedesse ad altre tentazioni di sopraffazione, difendendo coraggiosamente le istituzioni democratiche nella difficile stagione della lotta al terrorismo e nel fermo contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata”.
“Sandro Pertini – ha concluso Schifani – è stato un grande esponente del socialismo italiano. Tutta l’Italia si onora di annoverarlo tra i migliori figli del Novecento”.
Nel ventennale della morte del “Presidente Partigiano”, l’amministrazione comunale di Valmontone, alle porte di Roma, ha deciso di intitolare una strada ad uno dei personaggi politici più amati della storia d’Italia; la via in questione si trova a ridosso della stazione ferroviaria, in un’area che ospita il sistema pubblico dei parcheggi, attraversata ogni giorno da migliaia di persone.
«In un momento come quello che stiamo vivendo – ha dichiarato il Sindaco del paese casilino, Angelo Angelucci – in cui sembra che siano messi in discussione i valori fondanti del nostro vivere comune, ricordare la figura di Sandro Pertini ha un elevato valore simbolico. Significa ricordare a tutti noi le radici della nostra Repubblica e, in particolare ai giovani, indicare un esempio di “eroe silenzioso” che seppe ribellarsi al totalitarismo del regime in nome dei valori della libertà, della pace e della libera convivenza tra popoli».
Sandro Pertini, spesso ricordato come “il presidente più amato dagli italiani”, non è stato celebrato solo in Italia ma anche dalle comunità italiane all’estero.
Presidente della Repubblica in uno dei periodi più difficili della storia italiana – dal 1978 al 1985 – Sandro Pertini nacque a Stella (Savona) il 25 settembre 1896.
Laureatosi in giurisprudenza e in scienze politiche, nel 1917 partecipa, come sottotenente di complemento alla Prima guerra mondiale.
Nel 1922, con l’avvento del fascismo, diviene bersaglio delle violenze squadriste, ma è l’assassinio di Giacomo Matteotti che lo fa scendere in campo in modo definitivo. Il 22 maggio 1925 viene arrestato e condannato ad 8 mesi di detenzione per diversi reati tra cui quello di stampa clandestina. Nel dicembre 1926 viene condannato a 5 anni di confino.
Arrestato e condannato per attività anti fascista, sconta la sua pena a Turi e Pianosa. Riacquista la libertà nell’agosto del 1943, dopo aver vissuto nei confini di Ponza (1935), Tremiti (1939) e Ventotene. Tra i partigiani incontra la futura moglie, Carla Voltolina, che operava come staffetta partigiana.
Esponente di spicco del partito socialista, ne diviene segretario nel 1945, viene eletto alla Costituente e poi deputato. Nel 1968 viene eletto presidente della Camera dei Deputati. Il 9 luglio 1978 diviene presidente della Repubblica con la più larga maggioranza mai registrata in una votazione (832 voti su 995).
Una delle sue immagini più note e ricordate è quella di quando, sorridente ed esultante, dalla tribuna gioisce per la vittoria della nazionale di calcio italiana ai mondiali di Spagna del 1982.
Sandro Pertini si spegne il 24 febbraio del 1990 a 94 anni.