Pubblichiamo di seguito gli estratti di due lettere arrivate in redazione
Sottosegretario Riccardo Merlo, Parlamentari tutti, Segretario Generale CGIE Michele Schiavone, Coordinatore Consulte Regionali Luigi Scaglione, dal momento che, dal 2 al 6 luglio, a Roma, è prevista l’assemblea plenaria del CGIE, in qualità di consigliere del COMITES della circoscrizione consolare di Zurigo, mi sento in dovere di sollecitare alcuni temi molto cari alla comunità italiana di questa circoscrizione, che comunque si allarga a tutti i COMITES di tutte le circoscrizioni consolari nel mondo.
Temi in oggetto:
Tassa sui passaporti – Art. 19 della legge 1185/1967 – nonostante il presente articolo definisce a chiare lettere chi è esonerato dal pagamento della tariffa consolare per il rilascio del passaporto, ora, invece, siamo tutti chiamati alla cassa. A questo punto o si modifica il presente articolo, oppure nei consolati si limitano a rispettare la legge. Non solo, spero che si tenga presente anche dei nostri connazionali indigenti, pubblicando sui propri siti i tetti dei redditi per poterne usufruire dell’esonero della tassa, con le modalità previste nei luoghi di residenza del connazionale.
Proposta di modifica Aire – legge 470 del 27 ottobre 1988 – Secondo la normativa vigente il connazionale residente all’estero può trasferire la propria residenza AIRE e dei propri famigliari attraverso le sedi consolari, solo ove risultassero familiari di primo grado iscritti all’AIRE del comune nella quale si richiede il trasferimento o ove risultassero familiari di primo grado iscritti all’APR del comune nella quale si richiede il trasferimento. Al novero delle suddette tipologie, come COMITES Zurigo abbiamo proposto ed approvato, che venga aggiunta anche la possibilità del trasferimento AIRE ai connazionali residenti all’estero tramite le sedi consolari per tutti i proprietari di immobile nel comune nella quale si richiede il trasferimento. Ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti, da parte delle istituzioni preposte, non abbiamo avuto nessuna risposta.
Corsi di Lingua e Cultura Italiana: è stato più volte ribadita la necessità di modificare la Legge che regola i corsi di Lingua e Cultura Italiana, visto che da anni viene rilevata una contraddizione paradossale nel momento in cui si chiede agli enti gestori di reperire risorse locali per i predetti corsi, nello stesso tempo si obbliga l’amministrazione a scrivere che i corsi sono gratuiti, togliendo la possibilità di chiedere un formale contributo. Sarebbe opportuno, quanto prima, dare un riscontro concreto alle presenti criticità con risultati tangibili che tutti noi cittadini ci aspettiamo dalla politica.
IMU, TASI, TARI, oramai questo tema si trascina da anni, pertanto nell’arco di questi anni, dopo tante prese di posizioni, si è raggiunto un compromesso. L’articolo 9 – bis del D. L. n. 47 del 28 marzo 2014 convertito dalla Legge n. 80 del 23 maggio 2014 stabilisce che gli immobili posseduti in Italia da cittadini italiani residenti all’estero, a condizione che non sia locata o dato in comodato d’uso già pensionati nei rispettivi paesi di residenza e automaticamente equiparata a prima casa, pertanto sono esenti dall’imposta Imu, mentre la TASI e la TARI sono ridotte di due terzi. Ebbene alla base della presente premessa, spero/speriamo che l’attuale Governo nella preparazione della legge di stabilità 2019, possa estendere le stesse agevolazioni anche a chi, non è pensionato, ma comunque iscritto all’AIRE.
Apertura conti/correnti bancari o postali: sempre più spesso succede che, un cittadino italiano residente all’estero e iscritto all’AIRE, quando si reca in Italia per vacanze o altri motivi, nel momento in cui si presenta ad un istituto bancario o poste italiane per aprire un conto/corrente per effettuare pagamenti di svariati genere, si sente dire che non lo può aprire, perché iscritto all’AIRE, cosa assurda e priva di senso. Una Nazione come l’Italia con un bisogno di enorme liquidità finanziaria, priva i connazionali solo perché iscritti all’AIRE, di poter aprire un conto/corrente. Anche in questo caso faccio/facciamo appello a tutti gli eletti all’estero di risolvere il presente problema, ai fini di una corretta collaborazione tra istituti bancari, poste italiane e cittadini italiani all’estero, con l’intento di confluire rimesse fresche nel tessuto economico italiano, da un lato, d’altro metterci in condizioni di pagare le tasse dovute, ed inviare rimesse per compere o ristrutturazioni di immobili.
Canone Rai per i residenti all’estero: su questo tema è opportuno chi di dovere intervenga per eliminare questo inutile odioso balzello. Per conoscenza, chi di competenza, si suggerisce di aggiungere all’art. 1 del D.L. 246 del 21 febbraio 1939, un nuovo comma: il canone di abbonamento non è dovuto ai “Cittadini Italiani iscritti all’AIRE a condizione che l’unità immobiliare non sia locata o concesso in comodato d’uso”. Insomma evitatoci di complicarci la nostra esistenza.
Conti dormienti e trasferimento risorse finanziarie ai Comuni, da parte dello Stato, anche per gli iscritti all’AIRE. Questi due temi sono di competenza sia del Sottosegretario Riccardo Merlo, dei Parlamentari eletti all’estero, del CGIE, ma molto da vicino riguarda tutte le Regioni d’Italia attraverso il coordinamento delle Consulte. Primo: richiesta conti dormienti: visto che la stragrande maggioranza di questi conti appartengono anche agli iscritti all’AIRE, quando diventano conti dormienti, noi all’estero non veniamo consultati, come i nostri connazionali residenti in patria, pertanto superato il termine dei 10 anni, la somma su esso depositate sono devoluto al fondo istituito dalla finanziaria 2006 (Art.1 comma 345 L. 266/05). Nel momento in cui, chi di noi si accorge di questa beffa, per recuperarli ci vuole pazienza e anni. Se invece i titolari sono deceduti, per i legittimi eredi, bisogna raddoppiare gli sforzi per recuperarli. Spero/speriamo che qualcuno, metta faccia e buona volontà per far fronte a questa truffa perpetrata dallo Stato Italiano, verso gli iscritti all’Aire. La seconda richiesta invece è finalizzata ad ottenere da parte dei Comuni maggiori trasferimento di contributi dallo Stato per compensare i servizi erogati ai propri concittadini iscritti nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, ciò che adesso non avviene, nonostante i Comuni erogano i servizi agli iscritti all’AIRE.
Un altro tema molto importante, mi auguro/ci auguriamo venga monitorato a 360 gradi è il voto degli Italiani all’estero. Non vorremmo che una bella mattina qualcuno si sveglia con la luna storta è metta in moto un meccanismo per privarci di questo diritto civico. Anzi, con la presente richiedo di allargare questo diritto di voto anche alle votazioni Amministrative, visto che sempre più spesso alle votazioni Regionali e Comunali non si riesce a raggiungere il 50% degli aventi diritto.
Suggerimenti, proposte e propositi suggeriti da Ticchio Giuseppe eletto nel COMITES della circoscrizione consolare di Zurigo
Onorevole Presidente del Consiglio Dott. Giuseppe Conte
Innanzitutto Le porgo i miei complimenti per l’incarico a Presidente del Consiglio ricevuto.
L’Assemblea Plenaria del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) è stata convocata per il 4 luglio 2018 e le forze politiche al Governo rischiano di non essere affatto rappresentate.
Attualmente, negli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero le forze politiche al Governo non sono presenti ufficialmente come forza politica. Tuttavia, in qualche COMITES locale è presente, a livello sporadico e personale di alcuni membri consiglieri essendo stato qualche attivista eletto localmente nelle liste civiche che si presentarono nel corso delle relative ultime elezioni. Io stesso sono consigliere del COMITES di Basilea. Questa assenza ha consentito ai rappresentanti del PD, attualmente assenti al governo ma molto presenti nei COMITES, di portare avanti indisturbati i loro programmi anche in maniera illegale come di seguito specifico meglio.
SI CONSTATA CHE
I COMITES, in particolar modo quelli esistenti in Svizzera, sono impregnati di dipendenti di Patronati. Addirittura, diversi di loro sono nell’esecutivo anche in qualità di Presidente come nei COMITES di Zurigo e di Losanna. Addirittura, la Presidente di Losanna, che è anche dirigente di un Patronato, è a capo dell’INTERCOMITES, organo che coordina i COMITES a livello Paese.
La nota truffa ad opera del Patronato INCA / CGIL di Zurigo non è mai stata oggetto di discussione in questi organismi di tutela delle comunità se non su insistenza degli stessi danneggiati dalla truffa. In alcuni casi la presidenza ne ha chiesto la censura come è capitato al COMITES di Basilea.
Malgrado l’ex direttore INCA / CGIL di Zurigo, che ricopriva contestualmente la carica di consigliere del COMITES di Zurigo, sia stato condannato dalla magistratura elvetica a 9 anni di carcerazione, il COMITES non è mai intervenuto autonomamente in favore dei danneggiati.
Malgrado l’INCA/ CGIL sia stata condannata dal tribunale svizzero al risarcimento degli utenti truffati, i responsabili dello stesso hanno eluso la sentenza dichiarandone il fallimento. Tuttavia il Patronato attualmente è sempre operativo in Svizzera ma sotto nuovo nome e continua a ricevere sussidi pubblici dall’Italia. L’abuso alla comunità italiana non è mai stato trattato dai COMITES. La responsabile dell’INCA/ CGIL è Vicepresidente del COMITES di Lugano.
DI CONSEQUENZA SI CHIEDE L’IMMEDIATO COMMISSARIAMENTO DEI COMITES IN SVIZZERA.
Il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) invece è un organismo di rappresentanza degli italiani all’estero di secondo Livello. È costituito essenzialmente come organo consultivo per il Governo in tutela della comunità italiana nel mondo.
PREMESSO CHE
I Consiglieri CGIE sono eletti principalmente dai membri consiglieri COMITES. Da quanto su esposto molti componenti risulterebbero ineleggibili alla carica nei COMITES e perciò incompatibili all’elezione a Consigliere CGIE.
Attualmente, su 43 Consiglieri CGIE – nella quasi totalità di provenienza dai COMITES – 15 risultano essere di dipendenza patronale ossia 1/3 dei componenti l’organismo dovrebbe essere ineleggibile e perciò incompatibile con il CGIE.
L’indagine sull’operato dei Patronati all’estero, effettuata dal Comitato per le questioni degli italiani all’estero (CQIE) del Senato e terminata con l’approvazione unanime il 23 marzo 2013 del documento conclusivo, ha rilevato innumerevoli criticità al punto che all’interno del CQIE si valutò l’ipotesi di consegnare direttamente ai magistrati il materiale raccolto. Dall’indagine emerse sostanzialmente la conferma che la situazione dell’operato dei Patronati all’estero è sfuggita di mano. Malgrado ciò, in sede delle riunioni continentali e delle assemblee plenarie del CGIE, non si sono mai tematizzate queste criticità. Anzi, paradossalmente, si è in “trattativa” con il MAECI per il rinnovo della Convenzione MAECI – PATRONATI nel senso, auspicato principalmente dai Patronati/Sindacati, di trasferire compiti di competenza dei Consolati ai Patronati.
Ad onore del vero, nel 2013 vi era stato un tentativo di vari consiglieri di tematizzare la truffa dell’INCA/CGIL di Zurigo in sede CGIE. Ma l’allora Segretario era Elio Carrozza e contemporaneamente Presidente del Patronato INCA/CGIL in Belgio, boicottò l’iniziativa.
L’attuale Segretario Generale del CGIE Michele Schiavone, contemporaneamente anche Segretario nazionale PD e consigliere del COMITES di San Gallo in Svizzera, ha per anni illuso i connazionali truffati dal Patronato INCA-CGIL di Zurigo dichiarando l’intenzione di intervenire in sede CGIE per trovare una soluzione al caso. Intervento di fatto mai avvenuto mancando così il SG Schiavone di credibilità.
Il Presidente della Commissione Diritti Civili, Politici e Partecipazione, Paolo da Costa, che contemporaneamente è anche il Tesoriere uscente del PD nazionale e Vicepresidente del COMITES di Zurigo, ha per anni illuso i connazionali truffati dall’INCA di Zurigo di intervenire in sede CGIE per trovare una soluzione al caso. Ossia anche quest’ultimo manca di credibilità. Comunque, questa credibilità è venuta già a mancare dopo avere lo stesso apertamente dichiarato nel corso di una riunione del COMITES di Zurigo di non agire mai in sfavore del Patronato INCA.
DI CONSEQUENZA SI CHIEDE L’IMMEDIATO COMMISSARIAMENTO DEL CGIE
Oltre ad essere Consigliere del COMITES di Basilea sono anche il Presidente del CDF (Comitato Difesa Famiglie) Associazione nata per tutelare gli interessi dei danneggiati dalla truffa INCA/CGIL. Ho in mio possesso documentazione varia in merito agli organismi rappresentativi della nostra collettività all’estero, al sistema di operazione dei Patronati all’estero, alla truffa su citata ed ai relativi atti parlamentari. Rimango a disposizione per qualsiasi necessità di ulteriore approfondimento si rendesse necessario in merito alla questione.
Recentemente è stata scoperta una cellula della ‘ndrangheta che operava da 40 anni nella circoscrizione del COMITES di San Gallo e questo contrariamente a ciò che in un’intervista il SG del CGIE Schiavone aveva espresso ossia che in Svizzera non ci fossero attività mafiose. In seguito si è venuto a sapere che i famigliari del mammasantissima Oppedisano Domenico erano assistiti dal patronato Inca di Zurigo e che la ‘ndrangheta avesse infiltrato anche la Missione Cattolica Italiana. Confrontato con questa realtà ho chiesto in assemblea del COMITES di Basilea di occuparsi della tematica in modo da informarne la comunità. A mia sorpresa non solo non fu accolta la proposta ma mi fu risposto che i componenti della locale ‘ndrangheta erano da considerarsi gente rispettabile.
Nella speranza che Lei abbia potuto percepire la gravosa situazione attuale degli organismi di rappresentanza all’estero La saluto cordialmente.
Marco Tommasini