Negli ultimi mesi si sono intensificati gli scontri nel nord dello Sri Lanka tra esercito governativo e ribelli della minoranza tamil. È una guerra che dura oramai da 25 anni e che solamente nelle ultime settimane ha provocato centinaia di vittime e migliaia di profughi.
I civili bloccati nelle zone di conflitto sono, secondo le stime, 50 mila. Le riserve alimentari e di acqua sono al minimo. Le persecuzioni che sta subendo la minoranza tamil da parte della maggioranza cingalese e buddista continuano a suscitare profonde preoccupazioni e proteste anche tra la comunità tamil in Svizzera, che conta oramai oltre 40 mila persone (molti vivono nella Svizzera tedesca), di cui 15 mila con cittadinanza elvetica.
Il mese scorso, essi hanno manifestato in diverse città svizzere e davanti alla sede dell’ONU a Ginevra, per denunciare quello che definiscono “un genocidio”. Hanno anche accusato il loro Governo di utilizzare armi chimiche contro la popolazione civile nelle zone dei combattimenti.
La settimana scorsa, la Svizzera ha rinnovato l’appello a tutte le parti affinché rispettino il diritto internazionale umanitario. Inoltre, Berna ha stanziato un contributo straordinario di un milione di franchi per aiutare le vittime del conflitto nel nord dello Sri Lanka. Tale somma, che servirà per cofinanziare i programmi del Comitato Internazionale della Croce Rossa, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e del Programma alimentare mondiale, si aggiunge al budget ordinario di 6,5 milioni di franchi. Il Ministero della sanità dello Sri Lanka ha anche ricevuto un contributo di 200 mila franchi sotto forma di medicamenti. Gli aiuti della Confederazione sono giunti dopo le numerose proteste dei Tamil e dopo che nella Svizzera tedesca essi avevano persino pubblicato un numero unico di “30 Minuten”, un giornale gratuito con diverse interviste e immagini su quanto sta accadendo nel paese asiatico per far sì che la Confederazione non taccia di fronte alla guerra civile nello Sri Lanka.
La mobilitazione dei tamil in Svizzera ha posto al centro dell’attenzione dei media i loro problemi e finalmente ci si è occupati di un conflitto che si combatte oramai da decenni, ma di cui in pochi si erano accorti.
Una delle cause principali della tensione tra le due etnie è rintracciabile alla fine del dominio britannico, nel 1948, quando il governo dell’isola fu consegnato alla maggioranza cingalese. L’indipendenza portò ad un progressivo isolamento del popolo tamil che subì e subisce ancora pesanti discriminazioni. Gli inglesi, per tutelare i diritti della minoranza, promulgarono la costituzione Solbury, che però venne abrogata dal governo dello Sri Lanka nel 1972, quando fu introdotta la nuova costituzione, poi modificata nel 1978. Il conflitto etnico che si consuma da circa 30 anni è costato finora la vita a più di 65 mila persone.
Bruno Palamara