Sempre uguale. Sempre modernissimo. Quest’anno per festeggiare la settantunesima edizione, il Festival del Cinema di Locarno entra nel mondo della comunicazione digitale: aggiornando tramite social networks i cinefili internazionali su tutte le proposte in concorso. Lo impone la importanza della manifestazione “per stare al passo con i nuovi standard dell’informazione”, ci confida Raphael Brunschwig, nuovo direttore operativo. Quindici le pellicole d’autore che tra il primo e l’undici agosto si contenderanno il Pardo d’Oro, premio finale. Fra queste produzioni spicca l’opera “La Flor” dell’argentino Mariano Llinas, della durata di ben tredici ore e mezza. Provare per credere: poi ci direte. Presente in cartellone anche Blackkklansman, irriverente produzione del regista americano Spike Lee a proposito di un detective afro-americano che indaga su un gruppo razzista e ne diventa il capo. In tema di leggerezza il Festival propone Liberty, cortometraggio in bianco e nero che il regista statunitense Leo McCarey giro’ nel 1929 con Stan Laurel e Oliver Hardy, prima di diventare maestro della commedia brillante con Bing Crosby e Cary Grant. Altri due attori, entrambi americani, a Locarno riceveranno un premio alla carriera. Ethan Hawke: che ritira l’Excellence Award e presenta la sua cine-biografia del cantautore country Blaze Folez. Venerdi’ 3 agosto invece il Leopard Club Award sarà assegnato a Meg Ryan, nel 1989 protagonista femminile di Harry, ti presento Sally accanto a Billy Cristal, e nel 1998 in C’è posta per te con Tom Hanks. Ma ancora: il francese Jean Dujardin, interprete maschile della pellicola premio Oscar “The Artist”, sarà presente in Ticino per presentare “I Feel good”, dissacrante commedia sul mito del denaro. L’Italia invece è protagonista con Diego Abatantuono, a Locano per promuovere “Un nemico che ti vuole bene”, surreale amicizia tra un professore e un killer professionista. Altra presenza italiana di rilievo: l’affascinante attrice palermitana Isabella Ragonese, che interverrà come membro della giuria. Locarno è un crocevia non solo di proiezioni ma anche di contrattazioni cinematografiche di altissimo livello. Per esempio: nella commissione della giuria Opere prime compare Funa Maduka. Sconosciuta al grande pubblico, l’afro-americana Funa Maduka è collaboratrice di Hillary Clinton, già candidata alla presidenza americana, e di Oprah Winfrey la regina delle produzioni TV statunitensi. A Locarno, Funa Maduka sarà presente nella sua attività di talent-scout e acquisitrice di nuove produzioni per conto di Netflix, potentissima multinazionale USA attiva nella distribuzione via internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento. Per chi non potesse permettersi di partecipare al Festival il comitato organizzativo ha organizzato una pre-serata aperta a tutti, con la proiezione di “Grease”, film-commedia con John Travolta e Olivia Newton-John. Come volevasi dimostrare. Festival del Cinema di Locarno. Sempre uguale. Sempre modernissimo. Appunto.
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