Qualcuno lo aveva annunciato: “preparatevi, sarà un autunno caldo!” e, pur non essendo meteorologo, ci ha azzeccato, ma è vero che ultimamente non è difficile diventare degli esperti in qualsiasi materia. Dunque è così, siamo in autunno e nonostante le scarpe aperte, i vestiti ancora leggerissimi, le giornate soleggiate, si cominciano ad intravedere le prime foglie marroni in terra, le zucche hanno cominciato a colorare i banconi dei reparti ortofrutticoli dei supermercati, i palinsesti televisivi hanno ripreso a pieno ritmo i programmi della stagione più fredda.
Ma che sia un autunno ‘caldo’ si capisce anche e purtroppo dalle notizie che ogni giorno ci giungono dall’Italia e che lasciano sperare a ben poco. L’ultima riguarda il raid omofobo e razzista che ha colpito la scuola popolare di via Bramantino a Milano, l’associazione che organizza corsi di dopo scuola e attività di sostegno per i ragazzi del quartiere della periferia nord di Milano e che si occupa anche di progetti di integrazione per migranti. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi, alcuni vandali sono entrati per devastare i locali della scuola e imbrattare le mura con svastiche, frasi offensive e oscene, omofobe e razziste (oltre che sgrammaticate!). La scuola è stata resa inagibile proprio alla vigilia della riapertura. Tra le scritte che hanno imbrattato le mura emerge un “W Salvini” che appare come firma inconfutabile del pensiero che guida certe azioni.
“Ormai è un assalto al giorno. Ormai è sdoganato tutto. Tutto”, scrive su Facebook Luca Paladini dei Sentinelli di Milano e accade perché questa gente si sente autorizzata a tali atteggiamenti squadristi dal clima di intolleranza che proprio Matteo Salvini ha contribuito a diffondere. E a nulla serve l’appello ricco di solidarietà che ha lanciato lo stesso vicepremier dicendo che “omofobia, violenza e razzismo non fanno parte dell’Italia che voglio e per cui lavoro”. E ha aggiunto anche che “collegare questi comportamenti al lavoro di buon senso, rigore e sicurezza che sto portando avanti è follia”.
C’è, dunque, un problema di comunicazione se i suoi propositi di “buon senso e sicurezza” vengono percepiti in tutt’altro modo e sfociano in atti vandalici di questa portata.
Sull’appartenenza politica dei vandali della scuola milanese non ha alcun dubbio l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, che condannando il gesto su Facebook, commenta: “la scuola di cultura popolare in Via Bramantino, a Milano, ha subito un assalto intimidatorio di vigliacchi fascisti. Che hanno lasciato firme anonime, perché sono vigliacchi, ma politicamente perfettamente identificabili. Questo è il risultato delle politiche di ordine pubblico del Ministro dell’Interno Salvini, a cui, riconoscenti, questi criminali inneggiano”.
Il clima nel nostro paese è caldo, molto caldo, quasi intollerabile. E non occorre essere meteorologi per capirlo.