Si è svolto a Roma l’incontro tra il consigliere federale Ueli Maurer e il ministro dell’Economia e delle Finanze italiano Giovanni Tria
Questioni finanziarie e fiscali nell’ambito delle relazioni bilaterali e internazionali sono state al centro dell’incontro avuto luogo lo scorso venerdì pomeriggio tra il consigliere federale Ueli Maurer, capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF), e il ministro dell’Economia e delle Finanze italiano Giovanni Tria. Nel corso del colloquio, si è discusso del proseguimento della collaborazione nel settore dei servizi bancari e finanziari transfrontalieri in riferimento all’applicazione in Italia della direttiva UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (normativa MiFID II). Inoltre, al centro del colloquio l’importante questione dell’accordo tra la Svizzera e l’Italia sull’imposizione dei lavoratori frontalieri parafato il 22 dicembre 2015, nonché altre questioni bilaterali di carattere fiscale. L’accordo sulla tassazione dei frontalieri tra Svizzera e Italia, però, resta bloccato. Nonostante ciò, a parere del consigliere federale “è stato un dialogo molto costruttivo e molto positivo”, ha detto Maurer al termine dell’incontro, durato circa un’ora presso il ministero di Via XX Settembre. I due ministri delle finanze hanno trattato inoltre alcune tematiche inerenti ai mercati finanziari di attualità riguardanti l’UE, quali il riconoscimento dell’equivalenza borsistica da parte dell’UE e la riforma dell’imposizione delle imprese in Svizzera. Si è discusso inoltre della cooperazione multilaterale nel settore finanziario e della situazione di Campione d’Italia, ma su questo punto non si è aggiunta nessuna novità. “L’incontro e il dialogo sono stati molto costruttivi, possiamo fare passi in avanti e sono positivo sul fatto che troveremo una soluzione”, ha dichiaro Maurer a conclusione dell’incontro col ministro italiano. Sul tema dei frontalieri “la Svizzera è pronta, aspettiamo l’Italia”, ha aggiunto, spiegando che il ministro italiano deve avere il tempo di esaminare un dossier che è stato lasciato in eredità dal precedente esecutivo. A conclusione dell’incontro, quando al capo del Dipartimento federale delle finanze è stato chiesto quando si potrebbe sbloccare la situazione, il consigliere ha risposto: “Io rimarrò ministro fino al 2031 ed entro quella data ce la faremo”.
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foto: Ansa