Dal 1° gennaio 2019 interdizione a vita dall’esercizio di determinate attività per i criminali sessuali pedofili
In futuro, nessun criminale sessuale pedofilo potrà più lavorare con i bambini e minori: il giudice dovrà obbligatoriamente ordinare un divieto a
vita di esercitare le relative attività. Nella seduta del 10 ottobre 2018, il Consiglio federale ha stabilito che le disposizioni di legge per l’attuazione dell’iniziativa sui pedofili entreranno in vigore il 1° gennaio 2019.
A marzo il Parlamento ha accettato la modifica del Codice penale e del Codice penale militare che attua l’iniziativa popolare “Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli”, approvata a maggio del 2014; il termine di referendum è scaduto inutilizzato a luglio. Le disposizioni di legge si attengono rigorosamente al testo della nuova disposizione costituzionale.
Pertanto, quando condanna un adulto per reati sessuali su minorenni o altre persone particolarmente degne di protezione, il giudice deve imperativamente ordinare l’interdizione a vita – e ciò a prescindere dall’entità della pena. Sono particolarmente degne di protezione le persone che, per malattia o età, hanno bisogno di aiuto e le persone che sono dipendenti dall’autore o incapaci di opporre resistenza o incapaci di discernimento.
Il catalogo completo dei reati contiene oltre a crimini e delitti anche contravvenzioni contro l’integrità sessuale. Il giudice deve imperativamente pronunciare l’interdizione a vita anche se l’autore è penalmente incapace ed è condannato a una misura.
Eccezioni per i casi di relazioni adolescenziali
Le disposizioni di legge tengono conto anche dei principi dello Stato di diritto sanciti dalla Costituzione federale – in particolare del principio della proporzionalità – e vi è quindi una disposizione dedicata alle eccezioni. Questa disposizione permette ai giudici di rinunciare all’interdizione imperativa a vita nei casi particolarmente lievi di alcuni reati sessuali, se non vi è pericolo di recidiva. Si tratta ad esempio dei casi di relazioni adolescenziali. Per gli autori di reati pedofili in senso psichiatrico non sono invece possibili eccezioni, indipendentemente dal reato sessuale commesso. In questi casi il giudice deve imperativamente ordinare sempre un’interdizione a vita.
L’interdizione a vita è eseguita con due strumenti: l’estratto del casellario giudiziale e l’estratto specifico per privati permette ai datori di lavoro, alle organizzazioni e autorità di autorizzazione di stabilire se un candidato o un collaboratore è oggetto di un’interdizione. Inoltre, questi autori possono essere sorvegliati mediante l’assistenza riabilitativa.