Come si coinvolgono i giovani nel mondo dell’associazionismo di oggi? È questa una delle domande a cui tante associazioni in Svizzera fanno fronte e di cui si è parlato anche durante l’ultimo convegno della CAVES dal titolo “Quali forme di associazionismo per il futuro?”, ne parleremo nel prossimo numero de La Pagina, ma ora parliamo di una delle associazioni che è riuscito a dare una risposta a questo interrogativo.
A Niederglatt per la “Festa della strega”, organizzata dal Comitato Amici Niederglatt, sabato scorso la Mehrzweckhalle Eichi ha visto la numerosa partecipazione di piccini, giovani e grandi. Infatti, il programma con l’intrattenimento musicale de “Il gatto e la volpe” e la sorprendente esibizione di Fabienne Bullock, oltre alla festa a cui si poteva partecipare in maschera, ha suscitato un grande interesse da parte del pubblico, ma quel che si nota subito è il grande numero di giovani partecipanti.
La gente ha ben accolto sia l’intrattenimento musicale sia la sorpresa della serata, ovvero, l’artista Fabienne Bullock che con i suoi due serpenti ha incuriosito e intrattenuto il pubblico.
“Siamo partiti un anno fa con questa associazione che nasce come gruppo di amici italiani con l’obiettivo di organizzare feste e eventi di tradizione tipica italiana – racconta Giancarlo Pascarella, uno dei fondatori – Abbiamo organizzato diverse feste e sono davvero orgoglioso del lavoro che stiamo svolgendo e di quanti giovani partecipano alle nostre serate. Siamo partiti da zero, ci stiamo impegnando molto e impariamo continuamente”.
Incontriamo anche Alderita Patera, una delle fondatrici del Comitato genitori Niederglatt, ovvero la prima generazione che nel 1986 aveva fondato questo Comitato per aiutare i ragazzi. “Aiutavamo i ragazzi con problemi a scuola, con aiuto compiti o sostegno sia per il tedesco che per l’italiano, lavoravamo strettamente con il Consolato. Inoltre organizzavamo le nostre feste, abbiamo lavorato davvero tanto per portare avanti la nostra cultura qui in Svizzera”, ci racconta la signora Alderita mentre continuamente si avvicinano dei ragazzi per salutarla, “tutti ragazzi che allora erano piccoli”, ci spiega. E della nuova generazione cosa dice? “Noi poi siamo tornati in Italia, abbiamo lasciato alla seconda generazione, ma non è andata bene. Questa è la terza generazione e sono davvero contenta che portino avanti questa tradizione. Io torno spesso in Svizzera e partecipo alle feste, questo mi rende fiera”, sottolinea la signora Alderita.
Per maggiori informazioni www.amiciniederglatt.ch