Si chiamano Gilets jaunes, gilet gialli, dal giubbotto catarifrangente obbligatorio per legge su ogni automobile e sono un popolo, quello francese, in marcia per protestare contro il caro benzina. Una bella protesta non politica e che nasce spontanea.
Alimentata dal malcontento della classe medio-bassa, secondo la ricostruzione di Le Figaro, la protesta trova il suo primo vagito in seguito a una petizione online lanciata a fine maggio da Priscillia Ludosky, una venditrice di cosmetici di 32 anni abitante di Savigny-le-Temple (Seine-et-Marne), nella quale si chiede l’abbassamento dei prezzi del carburante e che ha riscosso un vero successo, raccogliendo l’adesione di 800mila persone. Prima di mettersi in cammino però è la cittadina Jacline Mouraud ad accendere gli animi francesi postando su Facebook un video in cui si diceva stanca “dell’accanimento del governo contro gli automobilisti”.
È così che otto abitanti dell’Île-de-France, cinque uomini e tre donne tra i 27 ei 35 anni con la passione per i raduni automobilistici – persone “con un profilo piuttosto neutrale, che non rivelano alcun impegno militante e nessun legame noto con i gruppi a rischio” come spiegano le fonti – avrebbero incitato alla protesta sulle strade francesi. Ma cosa avrebbe scatenato di preciso la furia del popolo francese?
A quanto pare gli automobilisti francesi non avrebbero gradito l’aumento dei prezzi del carburante deciso dal governo francese, con l’abolizione della riduzione delle tasse sul gasolio non stradale e il conseguente aumento di 6,5 centesimi per litro del gasolio e 2,9 centesimi per la benzina a partire dal 1° gennaio 2019. Hanno ragione dunque a protestare i francesi che negli ultimi 3 mesi, da agosto a novembre 2018, per un litro di carburante pagherebbero circa 1,55 euro, cioè il prezzo più alto della media mondiale (1,41 euro), ma è anche vero che la Francia non figurerebbe tra i paesi più cari al mondo per il costo del carburante, dove invece figura l’Italia (al 6° posto) con la media di 1,65 euro.
Gli automobilisti italiani pagano in media la benzina l’11,4% in più rispetto ai francesi che invece possono risparmiare oltre 9 euro (9,4) a ogni pieno e sul diesel circa 4,4 euro al litro. Non solo, per l’Unione Europea delle Cooperative (Uecoop) “l’alto livello dei prezzi dei carburanti rispetto alla grande maggioranza degli altri Paesi europei è sempre stato uno degli elementi di svantaggio competitivo per l’economia dell’Italia dove l’88% delle merci viaggia su gomma”. Sarà giunto il momento che gli italiani si mettano in marcia? A piedi si intende!
foto: Ansa