La consulente famigliare, Roberta Riolo, parlerà de “L’importanza della comunicazione nella coppia e in famiglia” in un evento organizzato dall’ACLI Dietikon il prossimo 23 novembre. In un’intervista ci ha anticipato qualcosa sull’incontro
In cosa consiste il Suo lavoro?
Sono un Counselor famigliare e interculturale. Mi occupo di benessere personale e relazionale, e di dialogo interculturale. Lavoro con individui e gruppi in contesti privati e strutture pubbliche con lo scopo di prevenire comportamenti conflittuali, promuovere il rispetto, la comprensione e una comunicazione più efficace ed efficiente.
Il Counseling si configura come una professione autonoma e il counselor è un professionista esperto in comunicazione, in grado di agevolare lo sviluppo e il cambiamento voluto dal cliente attraverso un rapporto alla pari, non normativo e/o direttivo, basato su valori universali, come il rispetto, la trasparenza, l’empatia, l’assenza di ogni forma di valutazione e/o giudizio.
Il Counseling è un intervento specialistico attuabile su diverse tematiche relative ai diversi ambiti di vita degli individui (famigliare, affettivo-relazionale, lavorativo, emotivo,…). Si propone come accompagnamento di persone in normali momenti di difficoltà ma non in condizioni di patologie.
Quali sono le domande o le problematiche delle coppie e delle famiglie di oggi? Quali sono le questioni che Le vengono rivolte più frequentemente?
Difficoltà di comunciazione – le persone non si sentono accolte, non capite, che sia all’intero della famiglia o in una relazione di coppia – lamentano un forte senso di frustrazione e insicurezza – appaiono sole e intrappolate in una spirale di negatività e insoddisfazione, non solo per precarietà economica, direi piuttosto esistenziale. Lavoro molto con uomini, avendo attuato da un paio di anni un servizio specifico per il sostegno alle tematiche di genere, e vedo tanti esseri umani in difficoltà, vittime di costrutti culturali e sociali….ma questo è un argomento che può diventare molto spinoso se non bene articolato.
Sto lavorando a un ciclo di incontri su questo tema che spero riuscire ad attuare entro primavera prossima.
I metodi di comunicazione di oggi non sono quelli di una volta, questi cambiamenti si riflettono anche nelle realtà di coppia e famiglia?
Se si riferisce all’influenza dell’uso di smartphone e strumenti tecnologici vari la risposta che mi sento di darle in tutta onestà è che c’è un Abuso rispetto ad un buon Uso.
Non demonizzo la tecnologia ma mi preoccupa quando vedo un cattivo uso, non solo dello strumento telefonino, soprattutto del linguaggio che è diventato meno responsabile. Ci si permette di dire tutto, anche senza troppa competenza. Si sta perdendo una certa etica della parola.
E poi c’è anche molta rabbia e frustrazione nelle persone che, televisione, pubblicità e informazione pubblica, “involontariamente” mi auguro, alimenta.
Il 23 novembre parlerà dell’importanza della comunicazione nella coppia e in famiglia, ci può anticipare qualcosa sull’incontro?
La serata vorrei risultasse come una tavola rotonda dove chi partecipa avrà una parte attiva. Il mio compito lì sarà quello di mettere in risalto alcuni nodi, o “trappole della comunicazione” in cui tutti cadiamo, e illustrerò un possibile modello di comunicazione e strumenti applicabili da subito per uscire o evitare queste trappole.
Nel mio lavoro non ci sono verità assolute ma punti di vista e esperienze personali, opportunità per chi desidera confrontarsi e comprendere meglio se stesso e l’altro.
Manuela Salamone