In quattro casi tipo, il Tribunale federale ha sancito la restituzione dell’IVA riscossa dal 2010 al 2015 sul canone di ricezione radiotelevisivo. A seguito di queste sentenze il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC propone che la Confederazione restituisca l’imposta sul valore aggiunto a tutte le economie domestiche. Il DATEC sta attualmente elaborando le basi legali per un rimborso forfettario sotto forma di un accredito a tutte le economie domestiche, senza che queste ultime debbano avanzarne richiesta.
Come richiesto dal Parlamento con la mozione di Flückiger-Bäni Sylvia, il DATEC preparerà le basi legali che permetteranno il rimborso dell’IVA a tutte le economie domestiche sotto forma di detrazione forfettaria dalla fattura del canone radiotelevisivo inviata dal futuro organo di riscossione Serafe. L’importo da restituire è calcolato in funzione dell’ammontare dell’imposta indebitamente riscossa e del numero di economie domestiche assoggettate al pagamento del canone radiotelevisivo alla data della restituzione. Tra il 2010 e il 2015 sono stati versati all’incirca 170 milioni di franchi per l’imposta sul valore aggiunto sul canone di ricezione. Stando ad attuali stime approssimative, l’importo della restituzione si aggirerà all’incirca sui 50 franchi per economia domestica. Il Parlamento dovrà deliberare definitivamente sulla questione. Nell’aprile 2015, in un primo procedimento, il Tribunale federale aveva deciso che il canone di ricezione non è assoggettato all’IVA. Da allora sul canone radiotelevisivo non viene più riscossa l’IVA. Nella sua prima sentenza il Tribunale federale aveva lasciato in sospeso la questione del rimborso.
I rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori hanno chiesto successivamente, in un ulteriore procedimento, la restituzione dell’IVA per il periodo dal 2005 al 2015. Il Tribunale amministrativo federale ha confermato tale diritto nella sua sentenza del 6 marzo 2017, ora, a causa della prescrizione prevista dal diritto sull’IVA, il Tribunale federale ha però limitato tale diritto al periodo a partire dal gennaio 2010.