Nel torneo maggiore del calcio italiano non è cambiata la musica. Il ritmo lo detta una sola squadra, la Juventus allenata da Massimiliano Allegri. Il girone d’andata si è concluso con una dominanza assoluta della Juventus di Cristiano Ronaldo, che si è preso definitivamente la squadra dopo il periodo di ambientamento. I campioni d’Italia hanno lasciato solo 4 punti per strada (pari con Genoa e Atalanta) e con 53 punti hanno una media per battere il record di 102 punti di Antonio Conte. Un record per il girone d’andata. Con questo ritmo la sicurezza di avere lo scudetto in tasca arriverà in primavera, quando la Juventus potrebbe rallentare e dedicare le energie alla Champions League, obiettivo primario di questa stagione, se supererà il difficile ostacolo dell’Atletico Madrid agli ottavi. La differenza di valore con le avversarie in Italia è ampia e Allegri, rimasto alla Juventus per vincere anche in Europa, proverà a fare emergere le qualità della squadra anche contro le avversarie europee, che si sono dimostrate dello stesso livello. A Cristiano Ronaldo, secondo nella classifica marcatori, chiederà quelle qualità ed esperienze per il salto di qualità e la concretezza nei momenti decisivi. Prima della ripresa del campionato la Juventus avrà la possibilità di alzare il primo trofeo del 2019 nella finale di Supercoppa contro il Milan a Gedda, in Arabia Saudita il 16 gennaio. La scelta della sede, l’organizzazione verserà alle società 35 milioni di Euro a testa, ha scatenato polemiche in Italia e indignato alcuni politici e politiche per la discriminazione nei confronti delle donne: alcuni settori dello stadio, infatti, sono riservati solo agli uomini. Anche la Vigilanza RAI ha preso posizione, dato che la gara sarà trasmessa sulla RAI, invitano a riflettere sulla trasmissione se non saranno rispettati i diritti delle donne. Il girone di ritorno inizierà il 19 gennaio con il calciomercato invernale in corso fino al 31 gennaio. Non c’è da attendersi grossi colpi per rinforzare le rose di chi vuole tenere testa alla Juventus. Gli investimenti sono mirati e a basso prezzo, per cui l’arrivo di un giocatore al livello di Cristiano Ronaldo resta un sogno. È più facile che i ricchi e blasonati club facciano la spesa in Italia e le società che hanno campioni in rosa e devono fare cassa, potrebbero essere tentati da offerte irrinunciabili.
Tornado al calcio giocato, il girone di ritorno per vivacizzare e rendere appassionante il campionato deve offrire qualche scivolone della Juventus. Difficile. Dietro la capolista, che ha scavato un solco enorme, si gioca un altro campionato, quello per lo scudetto non c’è. Il titolo da anni ha perso interesse ed è una chimera per le concorrenti della Juventus. C’è più equilibro per le pretendenti ai posti per l’Europa. Un folto gruppo è raggruppato per il 4° posto, mentre solo il Napoli di Ancelotti tiene viva una minima speranza di scudetto, ma i 9 punti di distacco dalla Juventus sono un “abisso”. L’Inter tra alti e bassi si concentra a blindare il 3° posto e a togliersi qualche soddisfazione come la vittoria contro il Napoli alla 18°. Gara però funestata dalla morte di un tifoso interista prima della gara rimasto schiacciato sotto un’auto durante tafferugli e scontri tra tifosi delle squadre. Non bastasse a ricordare i problemi che un calcio incivile non ha ancora risolto, dentro lo stadio non sono mancate le manifestazioni di un becero razzismo contro il calciatore di colore Koulibaly, poi espulso anche per la tensione accumulata per i cori. Inaccettabile un calcio con questa realtà, ma anche l’incapacità di estirpare questi mali atavici. Il calcio però non si ferma. Scandalizza, ma questi episodi di violenza non legittimano uno stop, anzi è un segnale forte continuare, secondo il nuovo presidente della FIGC Gravina, che continua sulla stessa falsa riga dei predecessori. Si spera che almeno l’inchiesta penale dia presto risposte sulla dinamica degli incidenti. La Altre polemiche e proteste riguardano il Var. La moviola in campo è indispensabile, anche se l’applicazione non è uniforme. La maggiore innovazione regolamentare degli ultimi decenni, che corregge gli errori più evidenti degli arbitri di calcio, non evita le contestazioni sulle decisioni arbitrali. Il Var ancora non è infallibile, ma certamente sono diminuiti gli errori. Non basta ad evitare dibattiti in ogni giornata sulle azioni “da rivedere” e le decisioni degli arbitri sono soggetti a continue contestazioni. Gli stessi arbitri non esaminano sempre quando è necessario il Var per mantenere una certa libertà di decisione. Forse per accettarlo come strumento indispensabile del calcio contemporaneo, bisognerebbe richiederlo con più frequenza.
G.S.
foto: Ansa