L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, si dice “preoccupata” per le norme contenute nel pacchetto sicurezza varato dal governo italiano: in visita nel nostro Paese, la Pillay ha tenuto un discorso davanti alla Commissione diritti umani del Senato, criticando in particolare alcune misure contenute nel provvedimento, come l’aggravante di clandestinità, le ronde, l’impiego dei militari per la sicurezza nelle città e le condizioni all’interno dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione).
“I migranti – afferma – sono spesso percepiti come una minaccia alle comunità esistenti e in alcuni Paesi c’è il rischio di tenere la migrazione all’interno dei confini della sicurezza. Si tratta di un approccio riduttivo che alimenta sfiducia e paura”, sostiene l’Alto commissario.
“Quando vengono chiamati militari a presidiare le strade e volontari per la sicurezza si danno risposte molto visibili alla migrazione ma a soffrire è la tutela dei diritti. I politici devono astenersi da dichiarazioni discriminatorie nei confronti dei migranti”, sostiene poi la Pillay secondo cui “è responsabilità dell’autorità pubblica garantire che i migranti non siano attaccati e discriminati. Sono poi in corso inchieste sui fatti di Rosarno e sollecito le autorità a portare i responsabili davanti alla giustizia e ad attuare politiche di prevenzione di questi fenomeni”.
Per quanto concerne i Cie, la Pillay sottolinea come “in base alle leggi internazionali la privazione della libertà deve essere sempre l’ultima misura da applicare, serve una base giuridica per la detenzione. I migranti devono essere informati dei loro diritti e devono poter ricorrere contro l’illegalità della detenzione”.
L’Alto commissario si dice quindi “preoccupata per le condizioni all’interno dei Cie, in cui relazioni indicano la presenza di sovraffollamento e difficoltà di accesso a diritti di base”.
La Pillay sottolinea con forza, inoltre, come i migranti che arrivano via mare in Italia “non devono essere trattati come carichi di rifiuti tossici”. “So – aggiunge – che le autorità italiane hanno salvato molte vite, ma invito il Parlamento, la guardia costiera, le autorità portuali a ricordare che il salvataggio di persone in pericolo in mare è un obbligo”.
“Gli italiani, con buona pace di emissari di organismi internazionali, sono ben contenti del pacchetto sicurezza adottato dal centrodestra nel nostro Paese sia in materia di contrasto alla criminalità comune che alla criminalità organizzata, nonché di contrasto all’immigrazione clandestina”; così il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri commenta le parole dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, sostenendo a proposito del pacchetto sicurezza: “Sono misure efficaci, rispettose dei diritti dei profughi, ma chiare nei confronti di chi tenti di entrare illegalmente nel nostro Paese. Capita spesso di vedere arrivare in Italia persone che invece di occuparsi delle gravissime violazioni dei diritti democratici ed umani compiute in tante parti del mondo, con l’Onu che gira il viso dall’altra parte, vengono in Italia a sostenere argomentazioni che accogliamo con il sorriso per la loro pretestuosità e inconsistenza”.
Il senatore Pietro Marcenaro (Pd), presidente della Commissione diritti umani del Senato, auspica invece che il monito rivolto dall’Alto commissario Onu all’Italia non rimanga inascoltato.
“Questa visita – sottolinea – è un’occasione importante per trovare le risposte a quegli interrogativi e a quelle raccomandazioni che l’Onu rivolge da tempo al nostro Paese. Le parole della Pillay assumono quindi un valore importante per il ruolo e la funzione che l’Italia può svolgere nella comunità internazionale riparando a quei ritardi che ha via via accumulato sul fronte della promozione e della tutela dei diritti umani. Un’analisi approfondita di tutto l’arco dei temi sui quali si verifica, secondo gli standard internazionali, il grado di rispetto dei diritti umani e la qualità della democrazia e dello stato di diritto di un Paese – conclude Marcenaro – può aiutare anche l’Italia a capire dove sta andando”.