Dal 2000 ad oggi il mondo del turismo è radicalmente cambiato ma le guide cartacee sono sempre di moda
Trip Advisor ha cambiato sicuramente il modo di concepire il turismo infatti le statistiche dicono che il portale è visitato almeno una volta al mese da 465 milioni di persone. Ha il monopolio delle recensioni di hotel, mete turistiche, servizi e ristoranti e ormai è consultato dalla maggior parte dei vacanzieri del mondo. Secondo il prestigioso “Guardian” dagli anni 2000, l’epoca di fondazione, sono state pubblicate ben 660 milioni di recensioni riguardanti quasi 8 milioni tra strutture, attrazioni e servizi turistici. Trip Advisor, inizialmente voleva aggregare solo valutazioni professionali prese dalle diverse guide in circolazione e senza grandi aspettative inserì le recensioni degli utenti. Come sappiamo la forza del sito web è stata proprio quella di dare la possibilità di critica alle persone comuni sviluppando una capacità di coinvogliare utenti fino ad arrivare al paradosso della compravendita di recensioni positive. Quest’ultimo scandalo ha fatto, nell’anno passato, fermare lievemente la percentuale di crescita del valore del marchio ma senza recessioni evidenti.
Quindi tutti con lo smartphone in viaggio per consultare Trip Advisor? Non proprio. Se, come abbiamo visto in un’edizione precedente del nostro giornale, alcuni giudizi sono davvero fuorvianti e dettati dall’ignoranza, il gufetto, logo di TripAdvisor aiuta ancora con le percentuali di gradimento ma non surclassa ancora le guide cartacee scritte dai professionisti.
La problematica principale sono gli aggiornamenti: un ristorante o un hotel possono essere, in una guida cartacea, giudicati positivamente ma cambiare in una gestione disastrosa nei mesi successivi senza possibilità di aggiornare la valutazione. Questi rimangono i punti deboli dei colossi editoriali come Routard o Lonely Planet ma a quanto pare, secondo un’indagine di mercato, le guide vengono ancora acquistate. Per capirne l’importanza basta recarsi in una libreria per valutare quanto spazio viene dato alla sezione guide e intuire quanto questi libri siano ancora un bilancio positivo per l’editoria. Secondo Repubblica, a tener testa alla classifica dei fedeli al cartaceo sono proprio gli italiani che si dimostrano gli acquirenti più attivi dell’Unione Europea. Il fenomeno, nonostante si tratti di prodotti analogici, tocca soprattutto i giovani che comprano le guide per informarsi genericamente, organizzare il viaggio e le attrazioni da vedere associando poi l’uso dello smartphone nella scelta di un ristorante oppure per consultare una mappa aggiornata per orientarsi meglio. Sempre consultando sul web, sono spuntate le figure dei travel blog che consigliano e influenzano e sono seguiti da migliaia di followers. E se si scarica la batteria del cellulare? Con una guida il problema è presto risolto anche se la tendenza è quella di utilizzare sempre più spesso applicazioni che evitano di stampare anche il semplice biglietto aereo. Gli europei più dipendenti dal telefono, sia per fare foto durante il viaggio che per consultare mappe e recensioni, risultano gli svedesi mentre i meno insofferenti ai dispositivi sono gli inglesi. E voi cosa preferite?