Per dovere di cronaca e rispettando la cronologia, riportiamo lo scambio epistolare tra il presidente del Comites di Zurigo Luciano Alban e il membro del Comites di Zurigo Gerardo Petta. In data 13
febbraio 2019 il presidente Alban ha inviato il seguente comunicato sulla riunione plenaria del Comites di Zurigo, che noi pubblichiamo in questa edizione. Il comunicato è stato pubblicato anche da altri media e ha suscitato la reazione del membro del Comites Petta che ci ha inviato una pronta risposta. Contemporaneamente ci è giunta però la precisazione del presidente Alban. Mantenendo la cronologia dei comunicati giunti in redazione pubblichiamo gli scritti
Comunicato del Presidente del COMITES di Zurigo
Lo scorso 7 febbraio c’è stata la riunione plenaria del Comites di Zurigo. Erano presenti 15 Consiglieri sui 18 eletti. Per il Consolato di Zurigo, erano presenti: il Console Generale, Min. Giulio Alaimo e il Console aggiunto Marco Nobili. Dopo l’approvazione del bilancio del 2018, i temi principali della serata sono stati: servizi consolari e la Casa d’Italia di Zurigo. Durante l’informazione dei Consoli e la discussione dei Consiglieri su questi temi c’è stato un collegamento, in diretta, con l’On. Simone Billi da Roma, unico parlamentare della Svizzera. L’On. Billi è anche Presidente del Comitato permanente per gli “Italiani nel Mondo”. Dopo alcuni articoli apparsi sulla stampa d’emigrazione e su alcuni social-media, sono stato sollecitato da più persone d’intervenire rispetto ai fatti della Casa d’Italia. Avendo messo all’ordine del giorno questi argomenti, mi è sembrato doveroso aspettare che le informazioni ufficiali venissero date a tutti i Consiglieri del Comites in seduta plenaria. Siamo stati informati dello stretto contatto tra Console Generale e polizia locale sulle misure prese a garanzia dell’immobile. Probabilmente non tutti sono a conoscenza che la Casa d’Italia è considerata edificio storico ed è quindi sotto la protezione svizzera “Denkmalschutz”, pertanto, la polizia può intervenire immediatamente per lo sgombro senza aspettare un’ordinanza del giudice. In ogni caso, dopo la brevissima occupazione del 26 gennaio, sono state prese ulteriori misure di prevenzione.
Premetto che il Presidente del Comites è stato costantemente informato sugli avvenimenti dello scorso mese di gennaio. Così è stato anche per quanto riguarda i rapporti con la città di Zurigo, per la progettazione e i vari permessi per l’attuazione del progetto. In tutte le riunioni plenarie convocate a Zurigo, il Console Generale informa sempre tutto il Plenum sulla situazione Casa d’Italia. Per evitare informazioni non complete o errate, basate qualche volta sul sentito dire, è necessario avere informazioni ufficiali, da chi è preposto a farle, in questo caso il Consolato Generale d’Italia. Si ricorda, come già annunciato in un’assemblea pubblica, nella futura Casa d’Italia di Zurigo, vi troverà sede il Consolato Generale, le scuole italiane fino al livello medio e la sede del Comites. Lo storico salone Pirandello sarà a disposizione della comunità italiana per eventi culturali o manifestazioni d’interesse pubblico. Il termine dei lavori è previsto per la fine del 2021. Possiamo essere orgogliosi dal fatto che la Circoscrizione consolare di Zurigo ha un’efficienza che non trova uguali nel mondo. I vari organi di rappresentanza succeduti nel tempo, a partire dai Comitati Consolari di Coordinamento, al CoEmIt e Comites, hanno sempre avuto un ottimo rapporto con tutti i vari Consoli presenti a Zurigo. Anche con l’attuale Console Generale e Console aggiunto c’è un rapporto di collaborazione molto buono. Ogni qualvolta si è richiesto un incontro per discutere problematiche o chiedere spiegazione c’è sempre stata la massima disponibilità. Ci sono anche stati momenti di dialogo molto acceso, ma sempre rispettoso dei diversi ruoli e competenze. Negli innumerevoli incontri con la comunità italiana e con le istituzioni locali, oltre che per i servizi consolari, ho sentito spesso parole di apprezzamento e stima per l’attuale rappresentanza consolare. Le istituzioni vanno rispettate per quello che rappresentano e all’estero, ricordiamolo, rappresentano l’Italia. Nell’ultima riunione del Comites si è deliberato che i membri dello stesso devono sempre ben specificare quando scrivono a titolo personale. In caso contrario il Presidente avrà il compito di prendere le distanze, a nome del Comites, verso chi scrive e chi pubblica.
La risposta di Gerardo Petta
Il comunicato del Presidente del Comites apparso sulla stampa dell’emigrazione è un’opinione personale del Signor Luciano Alban e non dell’intero organo di rappresentanza della comunità italiana locale. Di conseguenza ci dissociamo da questo intervento, accorso in aiuto del console di turno, come i nostri rappresentanti sono abituati a fare da sempre.
Infatti, il Signor Alban si è messo accanto al Console di Zurigo Alaimo, dopo che erano stati pubblicati alcuni articoli sulla fallita occupazione della Casa d’Italia di Zurigo e sulla vendita di quella di Lucerna. Tra il console Alaimo e gli autori dei vari servizi di cronaca, tra cui il sottoscritto, i lettori hanno potuto leggere, in questo ultimo periodo, varie repliche e controrepliche, come avviene di solito in un confronto civile.
Luciano Alban ha pensato di avere il dovere, di punto in bianco, di porsi dalla parte del potere, senza se e senza ma. A prescindere.
E forse, il suo intervento avrà fatto infuriare anche il Console di Zurigo che non avrebbe voluto continuare a parlare di questo argomento, di cui si era già scritto abbastanza, forse troppo. E probabilmente, il Console sa difendersi da solo.
Purtroppo il Signor Alban è da anni che occupa poltrone nell’ambito dell’emigrazione italiana in Svizzera, e come lui anche altre persone, senza rendersi conto che sarebbe utile, per il bene di tutti, non occuparsi di politica. La collettività di Zurigo non ha bisogno di un personaggio che oltre ad apparire nei vari eventi organizzati dalle Associazioni della circoscrizione consolare di Zurigo, non ha niente da offrire. Riteniamo che un alto senso delle istituzioni è possibile solo se esse stesse hanno un alto senso del ruolo istituzionale che ricoprono.
E il Signor Alban non lo ha, dal momento in cui ha inoltrato un comunicato alla stampa dell’emigrazione, firmandosi come presidente del Comites, quando era solo una sua opinione. Pertanto, Egregio Signor Alban, le chiediamo di rassegnare le dimissioni.
Gerardo Petta
Precisazioni del Presidente del Comites di Zurigo
In riferimento al comunicato del 13 febbraio u.s. a firma del Presidente del Comites di Zurigo, si chiede di precisare quanto segue.
La comunicazione pubblicata è personale, non a nome di tutto il Comites, come si evince dalla firma in calce.
Faccio seguito alle dure critiche del Consigliere Gerardo Petta riguardo agli apprezzamenti sugli attuali consoli, e preciso che quanto espresso deriva da valutazioni personali in base a diverse, ma non tutte, opinioni positive rilevate dalla comunità. Preciso inoltre, che questo argomento non è stato discusso durante la riunione plenaria. A riguardo della cronistoria di tale riunione, il testo rispecchia quanto discusso.
Luciano Alban Presidente del Comites di Zurigo