Vi siete mai chiesti quali altri compiti la RSI, il servizio pubblico radio televisivo svizzero di lingua italiana, svolge oltre al suo mandato di informazione? Con quali risultati? Seguiteci sul set cinematografico di “Cronofobia”, pellicola italo-svizzera distribuita nelle sale della
Confederazione ed ora al debutto in Canton Ticino, che tra i capofila dei produttori trova proprio la RSI, insieme ad altri nomi, del pubblico come del privato, di cui i professionisti ma anche gli spettatori hanno inteso parlare e che in questo caso vediamo nelle loro funzioni operative: l’Ufficio federale della cultura di Berna; il Cantone Ticino e la Ticino Film Commission che, rispettivamente, hanno ospitato le riprese e coordinato gli aspetti amministrativi sul territorio cantonale; le case di produzione 8Horses di Zurigo, la basilese Cinevorx e le luganesi Imago Film e Cinedokké; Teleclub, società leader per la distribuzione sulle reti televisive di prodotti cinematografici; Suisseimage, cooperativa svizzera per i diritti d’autore di opere audiovisive; FOCAL-Fondazione per la formation continua nel mondo del cinema e dell’audiovisivo. Doverosa e separata citazione anche per i produttori Michela Pini e Villi Hermann, conosciutissimi nel settore, che hanno coordinato la realizzazione dell’opera. Questa pellicola è una riuscita sintesi di competenze, sceneggiatura, interpretazioni, regia e sensibilità artistiche italo-svizzere. Facile giustificarne il successo di critica. “Cronofobia”, l’ossessione per trascorrere del tempo, è stato selezionato dai Film Festival di Zurigo edizione 2018, Soletta e Hong Kong edizione 2019. È premio speciale della giuria al Festival cinematografico 2018 di Tallin, in Estonia. Premio per regia e sceneggiatura al Festival di Saarbrucken 2019. La trama è semplice: ma solo in apparenza. Come la realtà dei nostri giorni. Popolata dai tormenti dell’anima che la società indaga ma non risolve. Il protagonista maschile, l’attore italiano Vinicio Marchioni è un personaggio misterioso. Gira la Svizzera senza una identità. È l’uomo qualunque che visita negozi ed alberghi per recensire il servizio alla clientela. Di notte è segretamente affascinato dal carattere di una donna ribelle, interpretata dalla bernese Sabine Timoteo, premio del cinema svizzero come migliore attrice. Gli opposti caratteri dei due protagonisti si attraggono. Cercano una vita in comune. Ad animare la trama troviamo Francesco Rizzi, regista svizzero ma con una formazione artistica anche italiana, che dalle prime battute riesce a coinvolgere lo spettatore lungo il percorso di questo amore tormentato. Sensibilità italiana, organizzazione svizzera, per le sale cinematografiche di un pubblico internazionale. La cultura, come in questo caso, anche grazie a RSI, crea ponti e porta a condividere emozioni. Con risultati più che lusinghieri.
AN GRANDI