Per il futuro si prevedono sempre più restrizioni all’uso di pesticidi evitando però l’iniziativa popolare
Berna boccia l’iniziativa popolare federale “Per una Svizzera senza pesticidi sintetici” che prevedeva, dopo la votazione, il divieto dell’utilizzazione dei pesticidi sintetici nella produzione agricola, nella trasformazione dei prodotti e nella cura del paesaggio e del suolo. Vietava anche l’importazione a fini commerciali di derrate alimentari contenenti fitofarmaci. Il Governo, invece, ha affermato che la Confederazione fa già abbastanza per tutelare l’ambiente e prevede di integrare la futura politica agricola con ulteriori normative per incentivare gli agricoltori ad arginare la problematica dell’uso di pesticidi senza pero’ evitarne completamente l’uso. Infatti senza i biocidi sarebbe difficoltoso rispettare anche le norme igieniche delle stalle garantendo la sicurezza delle derrate alimentari.
Anche il WWF Svizzera, con un comunicato stampa, dichiara che c’è bisogno di una nuova politica agricola a favore dell’ambiente: nei nostri fiumi e torrenti si riversa una quantità eccessiva di pesticidi, gli insetti muoiono e la perdita delle specie avanza. Inoltre il WWF critica i pochi risultati ottenuti dall’Ufficio federale dell’agricoltura che non è riuscito ad ottenere gli obiettivi prefissati nella politica agricola. Infatti, dal rapporto redatto dall’Ufficio federale per l’ambiente si osserva che la situazione critica non cambierà se persisteranno le stesse condizioni e non si vieteranno i pesticidi. Pascal König di BirdLife Svizzera afferma: “La nuova politica agricola continuerà a distribuire più della metà dei pagamenti diretti agli agricoltori a partire dal 2022, senza che essi siano legati a risultati specifici. Questo è inaccettabile. Chiediamo che i contributi siano utilizzati per risultati concreti come la promozione della biodiversità nelle aziende agricole” e rincara la dose Eva Wyss di WWF Svizzera: “Chiediamo orientamenti chiari per un uso efficiente delle risorse dei terreni agricoli. Ad esempio, la produzione di alimenti per animali come il mais sui terreni coltivati è molto meno efficiente di coltivazioni come il grano o le patate per il consumo umano”. Con una percentuale di Sì che sfiora il 79%, il 24 settembre 2017 l’elettorato svizzero ha votato a favore di una produzione agricola adeguata alle condizioni locali e che utilizzi razionalmente le risorse naturali. “Ma ora – afferma il WWF – si ha bisogno di una legislazione adeguata a tal fine”.
Quali sono e a cosa servono queste sostanze incriminate? Sono insetticidi che combattono insetti nocivi o portatori di malattie, funghicidi che contrastano le alterazioni prodotte dai funghi (per esempio sui vitigni), diserbanti per distruggere le erbe infestanti, anticrittogamici contro muffe e batteri, nematocidi che limitano la proliferazione di vermi del terreno, acaricidi e fitoregolatori ovvero ormoni che regolano la crescita delle culture. Nella catena alimentare, i residui di pesticidi presenti, ad esempio, in frutta e verdura, essendo quantità molto ridotte, non danno rischi di intossicazione immediata dopo il consumo di un singolo alimento, ma l’ingestione prolungata nel tempo potrebbe avere degli effetti sulla salute. Secondo chi ha proposto l’iniziativa popolare, queste sostanze alterano il genoma e la capacità riproduttiva, trasformandosi in veri e propri killer dell’umanità. I toni più pacati della Confederazione ribadiscono invece che un divieto generale d’importazione di prodotti contenenti pesticidi non sarebbe compatibile con il diritto Dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Sicuramente gli iniziativisti non si fermeranno qui.