Jürg Diener è il responsabile della “Väterberatung Schweiz”, un servizio
privato di consulenze per uomini e padri in Svizzera. Questioni legali, padri a cui viene negato il diritto di visita, la minaccia delle madri: in questa intervista Diener spiega perché i padri si rivolgono a lui e come può sostenerli
Di cosa si occupa la “Väterberatung Schweiz”?
Mi occupo di tutte le situazioni difficili in cui un padre si possa trovare, come ad esempio separazioni o divorzi. Io mostro i diritti e doveri da padre, anche nel caso in cui non sono sposati. Posso dare le informazioni necessarie sull’affidamento, sulla custodia, sul diritto di visita, ma anche sul pagamento degli alimenti. Mi occupo della corrispondenza, come lettere e richieste alle autorità. Posso dare sostegno ai padri quando si tratta di stipulare accordi di visita, di mantenimento, ma anche quando si tratta di convenzioni di separazione o di divorzio.
Accompagno i padri agli appuntamenti (udienze e trattative) da autorità giovanili e KESB, l’autorità di protezione dei minori e degli adulti in Svizzera. Mi occupo anche di consultazioni di casi in cui i padri sono dell’opinione che il benessere del bambino è in pericolo e in caso di violenza domestica (in primis contro i bambini e contro i padri). Un altro servizio che offro, è che accompagno i padri con i loro bambini, quando le autorità decidono che possono vedere i bambini solo durante un determinato periodo o solo con accompagnatori.
Quali sono le domande o le problematiche principali con i quali i padri si rivolgono a lei?
Attualmente ho un numero spaventoso di padri che mi consultano che durante la gravidanza della partner sono stati lasciati o che la relazione è terminata poco dopo la nascita del figlio.
In questi casi vogliono informarsi sui propri diritti e obblighi, richiedono anche aiuto nella stipulazione di accordi di mantenimento e visita. Ci sono tanti padri che vengono da me perché si sentono messi sotto pressione dalla madre del bambino.
Tante madri usano i propri bambini come armi contro il padre: pretendono per esempio più soldi per il mantenimento e se il padre non soddisfa le richieste, le madri vietano il contatto con il bambino o i bambini. Molte volte le situazioni degenerano anche quando il padre ha una nuova partner. La madre del bambino diventa gelosa e vieta al padre il diritto di visita. Vengono, però, anche padri insieme alle compagne o mogli per parlare insieme degli accordi di separazione o divorzio.
Spesso i padri chiedono consiglio anche quando sono già stati da un avvocato, ma si sentono poco sostenute da queste persone, poco capite o non presi sul serio. Qui posso sostenere i padri, perché parlo la loro stessa lingua a non quella di un giurista. Posso spiegargli cosa intendono gli avvocati e posso fornire domande utili da fare al proprio avvocato. Inoltre ci sono padri che mi consultano per discutere su accordi di mantenimento e visita, sottoposti dalla parte avversaria. Infine, un argomento frequente è la violenza domestica, faccio l’esempio della partner ubriaca che picchia il partner, che tiene in braccio il bambino che hanno in comune. Il padre si gira per proteggere il bambino e colpisce involontariamente la testa della madre con il gomito. Lei poi chiama la polizia, sostenendo che il proprio compagno l’abbia picchiata. E finché la questione sarà chiarita, il padre si ritrova messo in manette o cacciato da casa.
Il ruolo del padre oggi non è più come quello di una volta, secondo lei i padri come vivono questo cambiamento?
Tanti padri vogliono avere più responsabilità per i loro bambini, occuparsene di più. Sono, però, in parte, frustrati perché ancora tanti datori di lavoro non concedono una riduzione dell’occupazione, in situazioni di separazione la madre non è sempre favorevole al fatto che il padre possa avere maggiori incombenze e anche perché tanti giudici hanno difficoltà con la custodia condivisa, inoltre, a mio parere, la disponibilità di tanti padri di occuparsi più tempo per i figli, viene poco apprezzata.
Un commento per la festa del papà…
Io spero, che i giudici si adeguino ai tempi e che rispettino, valorizzino e mettano in atto la volontà dei padri, di esserci di più per i bambini. Servono regolamentazioni legali di facile uso per rendere possibile, nell’accudimento del bambino, anche in situazioni di separazione dei genitori, che il padre abbia il diritto prima di terzi e che il bambino venga accudito da terzi solo nel caso in cui il padre sia impedito o non lo voglia.
Non deve più essere, che la madre del bambino con il consenso delle autorità lasci il bambino ad un asilo nido, o da terzi, anche se il padre si offre volontario di occuparsi del bambino in quei giorni e non è intaccato il benessere del bambino.
Infatti è fondamentale che la cosa più importante deve essere sempre quella di mettere sempre in prima linea il benessere del bambino e, in caso di necessità, di indagare anche sul comportamento del padre e discuterne.
Manuela Salamone