Ad un certo punto la guglia che si ergeva dalla navata centrale è crollata. È quello il momento in cui l’incendio che ha colpito la cattedrale Notre Dame di Parigi lo scorso lunedì 15 aprile, il primo giorno della Settimana Santa, è diventato indomabile. In quel momento, la speranza dei francesi, dei cattolici e di tutto il mondo è che si riescano a contenere il più possibile i danni. Invece passano i minuti, le ore, e la speranza si affievolisce mentre le lingue di fuoco che in tempi brevissimi hanno sfondato le vetrate colorate dell’800, disegnano un quadro demoralizzante della situazione. Si teme che l’incendio non risparmi nulla di uno dei simboli più importanti del cattolicesimo, di una delle attrazioni più ammirate e visitate dell’Europa, una delle strutture artistiche e più alto simbolo del gotico. Una cattedrale grandiosa, costruita in 200 anni, andata in fumo in qualche ora. Il mondo intero è concentrato sull’evento catastrofico e nell’immediato arrivano i messaggi solidali da tutto il mondo, anche dai nostri ministri.
Non tutti però vivono l’evento come una tragedia, nelle ore in cui il fuoco avvolge la cattedrale parigina, i jihadisti esultano sul web. Sarebbero numerosi i profili collegati ad account di islamisti dai quali vengono condivise foto dei media che mostrano le immagini del rogo accompagnate da commenti in cui si esprime gioia per la tragedia che ha colpito la capitale francese. Ma non sono i soli ad avere questo merito. Proprio sotto il commento del ministro Matteo Salvini in cui esprime solidarietà per quello che sta accedendo in quelle ore a Parigi, diversi utenti commentano con interventi davvero raccapriccianti. Tra ipotesi complottistiche e rivendicazioni assurde non ci vuole nulla a cadere davvero in basso.
Per fortuna ci pensa lo stesso Ministro a spostare l’attenzione dei suoi seguaci postando una foto del Grande Fratello “mi concedo qualche minuto di relax”, scrive il vicepremier. Fuori luogo? No, distrazione di massa. In questo modo l’attenzione di tutti i sostenitori incattiviti, che si scagliavano contro la Francia e i francesi e il loro Presidente per l’incendio della cattedrale, viene ‘spostata’ altrove.
È così difficile capire che la cattedrale di Notre Dame non è solo un simbolo di Parigi ma patrimonio dell’umanità intera? L’arte è patrimonio di tutti, la politica non c’entra nulla e poi, suggerisce un utente rispondendo ai commenti più insolenti, “non si tratta di essere francesi, italiani, inglesi o altro. Qui si è perso un bene che è, anzi era di tutti! Tutte le opere d’arte sono dell’umanità intera”.
Poco prima della mezza notte, le fiamme invece sono domate e la struttura principale regge. Notre Dame è salva e, come afferma un emozionato e commosso Macron, parlando nei pressi della tragedia, “la ricostruiremo assieme”. “Il progetto comincerà già domani. Lanceremo un appello ai più grandi talenti. Ricostruiremo Notre Dame, perché la nostra storia lo merita”, dice Macron. Come una delle migliori metafore pasquali, Notre Dame risorgerà!
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