Il salone svizzero dedicato al mondo delle due ruote con nuovi progetti che bussano alla
porta del futuro, perché anche le due ruote subiscono in qualche modo l’evoluzione dell’elettrico.
Ma il futuro nel mondo dei “mezzi” di culto come le auto e le moto tende sempre a fare fatica prendere il sopravvento, la gente è sempre più legata agli odori “selvaggi” ai rumori assordanti delle super sportive o delle inimitabile americane. Ed è proprio l’America che nel salone svizzero è di scena con le inenarrabili Harley-Davidson: belle da impazzire. I riflettori si focalizzano su una bellissima Harley-Davidson che impolverata di vita racconta tutta la sua esistenza: dall’Asia in Europa, Africa e quant’altro. Bellissimo scenario nel padiglione Indian la moto che piaceva molto a Steve McQuenn; nata nel 1901 è stata la casa motociclistica più antica d’America, inoltre fu la più grande industria motociclista al mondo. Moto Indian belle da qualsiasi angolazione.
C’è chi nel mondo misura il tempo in anni, chi in mesi e giorni, in Italia c’è un luogo che misura il tempo in decimi di secondo ed è l’Emilia Romagna ed il suo “re” nel mondo delle due ruote di chiama: Dicati.
Come sempre l’Italia viene anche rappresentata dalla più piccola ma amata al mondo: attrice in migliaia di film, oggetto di culto per eccellenza, sua maestà la: Vespa.
Moto Guzzi presente ma con un padiglione troppo delineato. Tantissime moto in rappresentanza per le casa motociclistiche, che si “sfidano” a far sempre meglio, ad andare più veloci in sicurezza, ma, soprattutto con la stessa passione che contraddistingue questi “cattivi ragazzi” che preferiscono sempre viaggiare con i finestrini abbassati, sminuendo sempre più la nomea che i motociclisti siano degli incoscienti, dei libertini sbarbati che vogliono fare come gli pare e piace; oggi sempre più la moto è un oggetto del desiderio svincolato dai retaggi culturali e sociali. In sella alla moto ci sono professionisti di ogni genere, ma da capo riga sicuramente ci sarà sempre lei: la passione.