Cosa succede a tutti gli incattiviti d’Italia quando si trovano di fronte ad un uomo di chiesa che fa il proprio dovere? È strano, ma ci si disorienta un po’. Anche perché c’è chi in campagna elettorale non ha sdegnato di farsi vedere con Vangeli e coroncine del Rosario, chi urla a gran voce la difesa del Presepe e chi esige il Crocifisso nelle aule, ma poi? Quando c’è da far qualcosa di concreto non si fa mai nulla, di buono si intende. Poi arriva un cardinale che se ne infischia di tutto quello che c’è intorno e si adopera solamente per il bene dell’essere umano… anche se questo suo comportamento può irritare i vertici della politica. È quello che è accaduto gli scorsi giorni a Roma a causa della mossa azzardata del cardinale polacco Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, che ha riportato l’elettricità in uno stabile occupato a Roma. “Mi assumo tutta la responsabilità. E non devo dare spiegazioni, c’è poco da darne”, afferma Krajewski in un’intervista. “S’immagini – continua l’elemosiniere – cosa può significare restare senza luce per sei giorni. Ci sono quasi cinquecento persone, in quel palazzo, un centinaio di bambini. Conosco la situazione da tanto tempo. Dal Vaticano mandavamo l’ambulanza, i medici, i viveri. Stiamo parlando di vite umane”. Il cardinale polacco è un uomo di chiesa ben conosciuto, oltre a rivestire il ruolo di elemosiniere del Papa, coordina le opere di carità di Francesco per i poveri. Di lui si dice che la notte giri per Roma con un furgoncino per distribuire cibo, coperte e aiuti vari ai bisognosi. Si devono a lui molti servizi per i senzatetto aperti intorno al colonnato di San Pietro: il barbiere, le docce, il presidio medico, i bagni pubblici, i pasti caldi. Insomma, di primo acchito non è proprio uno a cui gli puoi dare la solita risposta di pensare a fare il proprio lavoro perché pensare ai bisognosi è davvero il suo lavoro. E se gli dici di accollarsi le spese, lui accetta. “Da questo momento, da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’è problema”. Insomma, cosa vuoi dirgli ad uno così? Eppure qualcosa la troviamo, grazie al genio di Salvini che riesce a riesumare il solito ritornello che “ci sono tanti italiani che sono in difficoltà, ma le case non le occupano e le bollette le pagano. Se poi in Vaticano vogliono pagare le bollette agli italiani…”. Eh no. Il Ministro dell’interno non ha proprio azzeccato il paragone, perché nello stabile occupato è pieno di famiglie italiane e le bollette il cardinale vuol pagarle a tutti, nessuno escluso. Se proprio vogliamo fare un paragone, forse è più idoneo prendere in considerazione il centralissimo edificio romano del Miur, abusivamente occupato dal 2003 da Casa Casapound dove non se ne parla proprio ne di bollette pagate e nemmeno di elettricità staccata, ma al Ministro deve essere sfuggito.
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foto: Ansa