Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e suo fratello, Angelo, parlamentare nazionale del Movimento per l’autonomia sono indagati dalla Procura della Repubblica di Catania per concorso esterno all’associazione mafiosa. Secondo l’accusa avrebbero avuto contatti con Vincenzo Aiello, arrestato l’8 ottobre del 2009 da carabinieri e indicato come uno dei boss vicini al capo mafia ergastolano Benedetto Santapaola.
La notizia, riportata dal quotidiano La Repubblica, ha trovato conferme in ambienti giudiziari qualificati. Nell’inchiesta è indagato anche il parlamentare regionale dell’Udc Salvino Fagone. Agli atti dell’indagine ci sarebbero intercettazioni telefoniche e ambientali dei carabinieri del Ros e le dichiarazioni di un pentito. Le indagini dei carabinieri del Ros, durate anni, e gli atti relativi erano stati secretati dai magistrati titolari dell’inchiesta, il procuratore Vincenzo D’Agata, e i sostituti della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Gennaro, Agata Santonocito e Antonino Fanara.
Secondo l’accusa il governatore, che avrebbe ottenuto appoggio elettorale dal clan, non avrebbe avuto contatti telefonici diretti, ma si serviva di un ‘corriere’ per parlare con Vincenzo Aiello, ritenuto vicino ad Eugenio Galea, a sua volta indicato come una delle persone di maggior fiducia, nel settore economico, del capomafia Benedetto Santapaola.
Durante l’attività investigativa i militari dell’Arma del Ros avrebbero anche messo delle ‘cimici’ nell’automobile dell’autista del fratello di Lombardo, per intercettare dialoghi all’interno della vettura, ma sarebbero state scoperte e distrutte. In una telefonata, ascoltata dal Ros, Vincenzo Aiello si sarebbe lamentato con l’interlocutore della decisione di Raffaele Lombardo di scegliere come assessori dei magistrati, come Massimo Russo, Giovanni Ilarda e Caterina Chinnici, definendo la loro nomina “una minchiata”.
E arrivano le reazioni dal mondo politico. Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo e esponente dell’Idv, in una nota congiunta con il senatore o Giambrone dichiara: “Se le notizie venissero confermate, riteniamo doveroso che Lombardo abbia la sensibilità nonché la responsabilità istituzionale di dimettersi. Così come l’abbiamo chiesto, a gran voce per l’ex presidente Cuffaro, lo ribadiamo oggi. Lombardo si dimetta e spieghi davanti ai giudici la sua posizione”.
Sulla stessa scia Sonia Alfano: “A seguito delle indagini avviate per concorso esterno in associazione mafiosa mi aspetto le immediate dimissioni. Lombardo deve capire che non può continuare ad infierire anche lui su una terra che è già stata saccheggiata e violentata da numerosi suoi predecessori, e della quale non è rimasto più nulla”.