Roberto Giacobbo torna su Rete 4 con un programma dedicato alla storia, all’arte e all’archeologia in particolare della terra dei faraoni
Le immagini della prima puntata, andata in onda la settimana scorsa, ritraggono il capolavoro davinciano de “l’Ultima Cena” come regalo beneaugurante al pubblico che seguirà le nuove puntate di Freedom, condotto da Roberto Giacobbo su
Rete 4 il mercoledi’ sera. Il conduttore apre il suo programma con queste parole: “Cominciamo un viaggio in cui faremo tanta strada, racconteremo l’Italia e parte del mondo con storie ed emozioni, segreti che divertiranno la nostra mente. Benvenuti a Freedom, benvenuti oltre il confine”.
L’apertura, con la presentazione in stile format americano, ha dato spazio ha servizi sugli eremiti dei monasteri, sugli acquedotti del Lazio e sull’Egitto dove, nella Valle dei Re a Luxor, quindici anni fa, il conduttore era stato vittima di un incidente percorrendo un buio tunnel nascosto dietro al sarcofago di Seti I. Ricercando un tesoro nascosto, il tunnel era franato sulla testa di Roberto Giacobbo mentre era in esplorazione con il famoso archeologo Zahi Hawass; fortunatamente ne uscirono salvi ma il conduttore promise di riprovarci sfidando il destino documentando, proprio nella puntata di Freedom, il suo ritorno a 273 metri di profondità. Nelle prossime puntate l’Egitto, con il suo fascino e mistero, sarà sempre protagonista: “L’Egitto, tra meraviglie e misteri, è uno dei luoghi che il pubblico ama e ci chiede di più – spiega Giacobbo alla stampa – per questo ce ne sarà un pezzetto nei quattro o cinque servizi proposti in ognuna delle 8 puntate della prossima serie, e in almeno quattro di quelle che andranno in onda nella terza serie probabilmente a settembre, quando festeggerò i 20 anni di conduzione”.
Anche il Ministro del Turismo egiziano Rania Al Mashat ha supportato il programma con un gran galà al Cairo in cui era presente la dirigenza di Rete 4. Una promozione pubblicitaria notevole per indurre i turisti italiani a ritornare in Egitto alla scoperta dell’archeologia più misteriosa in un momento difficile per lo Stato africano che ha visto un calo di presenze causate dalla situazione instabile e dai pericoli di attentati. Roberto Giacobbo, in Egitto, è di casa e il suo team di tecnici Rai ha passato 19 giorni tra deserti e tombe faraoniche per girare i filmati che andranno in onda in Freedom: “Questo è un Paese che ho visto cambiare – racconta ancora Giacobbo – quando sono arrivato la prima volta 23 anni fa non c’erano i cartelloni pubblicitari e la pubblicità era dipinta sui palazzi. Ma la gente nella vita di tutti i giorni non è cambiata”. Al fianco di Roberto Giacobbo c’è sempre il suo amico Hawass con il cappello a falde larghe ispirato da Indiana Jones.
“Qui sotto la Sfinge tutti sognano che ci siano mondi nascosti – spiega l’archeologo mostrando il tunnel di 15 metri sotterraneo dell’ultima esplorazione – ma non c’è Atlantide. Misteri? Non ci sono misteri, ma solo tante cose da capire attraverso nuovi scavi e le tecnologie ci vengono sempre di più incontro”.
Tecnologie che si potranno scoprire nelle prossime puntate, proprio al di là del confine.
foto: Ansa