La congregazione per l’Educazione cattolica invita al dialogo
Il Vaticano ribadisce la propria critica alle teorie del gender, in un nuovo documento della congregazione per l’Educazione cattolica, ma apre al ‘dialogo’ sottolineando, che bisogna distinguere tra ‘l’ideologia del gender e le diverse ricerche sul gender portate avanti dalle scienze umane’ e rilevando ‘possibili punti di incontro’ in particolare in merito alla ‘condivisibile e apprezzabile esigenza di lottare contro ogni espressione di ingiusta discriminazione’.
‘Nel quadro delle ricerche sul gender’, si legge nel documento intitolato “‘Maschio e femmina li creò’ Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione”, emergono ‘alcuni possibili punti di incontro per crescere nella comprensione reciproca. Non di rado, infatti, i progetti educativi hanno la condivisibile e apprezzabile esigenza di lottare contro ogni espressione di ingiusta discriminazione. Una certa rigidità e fissità hanno ritardato la necessaria e progressiva inculturazione del genuino messaggio con cui Gesù proclamava la pari dignità tra uomo e donna, dando luogo ad accuse di un certo maschilismo più o meno mascherato da motivazioni religiose. Un punto di incontro è l’educazione dei bambini e dei giovani a rispettare ogni persona nella differente condizione, affinché nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilità, razza, religione, tendenze affettive, ecc.), possa diventare oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. Si tratta di un’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile, in cui tutte le espressioni legittime della persona siano accolte con rispetto’.
Il documento, firmato lo scorso 2 febbraio dal prefetto e dal segretario del dicastero vaticano responsabile dell’educazione negli istituti cattolici, il cardinale Giuseppe Versaldi e l’arcivescovo Angelo Zani, e pubblicato dal Vaticano, spiega il porporato in una nota pubblicata sull’Osservatore Romano, risponde ai ‘quesiti’ che nell’ultima decade i vescovi hanno posto alla congregazione vaticana sulla questione del gender ed è indirizzato ‘a quanti hanno a cuore l’educazione’.
Di fronte al ‘disorientamento antropologico che caratterizza diffusamente il clima culturale del nostro tempo’, spiega il documento, la Chiesa assume e invita ad assumere un atteggiamento ‘di ascolto, di riflessione e di proposta’ per ‘intraprendere la via del dialogo sulla questione del gender nell’educazione’.
Il testo tratta anche le ‘criticità’ della ‘ideologia del gender’: ‘Le teorie gender indicano – specialmente le più radicali – un processo progressivo di de-naturalizzazione o allontanamento dalla natura verso una opzione totale per la decisione del soggetto emotivo. Con questo atteggiamento, identità sessuale e famiglia divengono dimensioni della ‘liquidità’ e ‘fluidità’ post-moderna’, si legge. ‘In una crescente contrapposizione tra natura e cultura, le proposte gender confluiscono nel queer, cioè in una dimensione fluida, flessibile, nomade, al punto da sostenere la completa emancipazione dell’individuo da ogni definizione sessuale data a priori, con la conseguente scomparsa di classificazioni considerate rigide’, afferma la congregazione vaticana. E, ancora, ‘ci si appella al riconoscimento pubblico della libertà di scelta del genere nonché della pluralità di unioni in contrapposizione al matrimonio tra uomo e donna, considerato retaggio della società patriarcale. Si vorrebbe, pertanto, che ogni individuo possa scegliere la propria condizione e che la società debba limitarsi a garantire tale diritto, anche mediante un sostegno materiale, altrimenti si realizzerebbero forme di discriminazione sociale nei confronti delle minoranze…’.
Però, ‘nell’intraprendere la via del dialogo sulla questione del gender nell’educazione – sottolinea la congregazione per l’Educazione cattolica – è necessario tener presente la differenza tra l’ideologia del gender e le diverse ricerche sul gender portate avanti dalle scienze umane. Mentre l’ideologia pretende, come riscontra Papa Francesco, “di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili”, ma cerca “di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini” e quindi preclude l’incontro, non mancano delle ricerche sul gender che cercano di approfondire adeguatamente il modo in cui si vive nelle diverse culture la differenza sessuale tra uomo e donna. È in relazione con queste ricerche che è possibile aprirsi all’ascolto, al ragionamento e alla proposta’.
Askanews