Con la primavera, oltre alle belle giornate, tornano anche i malanni e le allergie.
E allora ecco i primi consigli per affrontare al meglio i cambiamenti di stagione.
L’allarme per le allergie in età infantile continua a crescere: dieci bambini su cento sono sensibili a polline e polveri, dal 2 al 6% soffre di asma allergico, il 3% riscontra allergie alimentari.
Per loro arriva una guida dei pediatri dell’ospedale Bambino Gesù di Roma per aiutare i genitori a capire quando intervenire. Anche se la primavera è in ritardo e pioggia, perturbazioni e basse temperature “appesantiscono” i pollini tipici di questo periodo impedendo che si liberino nell’aria a tutto vantaggio dei bambini allergici, è bene – ricordano i pediatri – non abbassare la guardia.
Le condizioni meteorologiche rappresentano un valido alleato per le persone allergiche (circa il 30% degli italiani), ma conviene prendere per tempo tutte le precauzioni del caso.
A cominciare dai test allergometrici che possono essere eseguiti – spiegano gli esperti dell’ospedale pediatrico – anche in caso di allergia in corso, non in concomitanza con una terapia antistaminica.
Inoltre, il portale dell’ospedale mette a disposizione un ‘Dossier allergie’ in grado di rispondere alle domande di chi periodicamente deve fare i conti con la reazione esagerata del proprio corpo a sostanze altrimenti inoffensive come polveri, pollini, alimenti, materiali vari.
Ma il problema allergie riguarda anche gli adulti a cui gli esperti offrono alcuni preziosi consigli: evitare lunghi periodi di permanenza all’aperto, non praticare attività di giardinaggio, tenere chiuse le porte di casa e le finestre della propria auto nelle ore più calde.
E non ci sono consigli solo per gli allergici, perché la primavera fa ‘starnutire’ anche la pelle di persone che soffrono di dermatite atopica.
Si tratta di una malattia che provoca una permeabilità alterata della pelle, ovvero la riduzione dello strato idrolipidico, modificata differenziazione dello strato più esterno dell’epidermide che diventa quindi più sensibile al contatto con pollini e acari.
Per questo motivo la primavera può acuire la sintomatologia come il prurito e le infiammazioni. Cosa fare in questi casi? Applicare sostanze idratanti ed emollienti per la pelle ed evitare lavaggi troppo frequenti che comprometterebbero ulteriormente la funzione barriera dell’epidermide.
Oltre a questi fastidi, la primavera porta con sè anche un senso di spossatezza generaleper alcuni di noi…aprile dolce dormire recita infatti un vecchio proverbio!
I sintomi li conosciamo tutti: stanchezza muscolare diffusa, anche in chi non fa grande attività fisica, abulia, apatia, sonnolenza e sbalzi d’umore sono tra i più diffusi.
Secondo uno studio promosso dall’Osservatorio FederSalus, il passaggio tra l’inverno e la bella stagione mette in ginocchio gli italiani, molto più dei rigori del freddo e dell’assalto dei vari virus influenzali, causando stanchezza cronica, aumento dei livelli di stress (47%) e dell’irritabilità (56%). Ecco allora che proprio in questo periodo bisogna fare attenzione al proprio fisico e anche alla propria psiche per superare indenni «la sindrome del letargo».
Come? Innanzitutto, dedicando più tempo e attenzioni a sé stessi, cosa fondamentale per il benessere psicofisico.
Bisognerebbe quindi fare almeno 30 minuti di leggera attività fisica al giorno, senza esagerare: basta anche una semplice passeggiata o un po’ di stretching.
Più che in altri periodi dell’anno, poi, è importantissimo ascoltare e seguire le esigenze segnalate dal proprio corpo.
Malesseri che si ripresentano, continuo cattivo umore, disturbi alimentari potrebbero essere il segnale dell’arrivo di una depressione che ci si trascinerebbe poi per mesi e mesi.
Attenzione a non sottovalutare l’esigenza di sonno e riposo dell’organismo.
L’aumento delle ore di luce e l’arrivo della bella stagione non significa che la giornata «attiva» debba durare 20 ore al giorno.
Dopo un inverno che ha debilitato l’organismo è fondamentale dedicare il giusto spazio alle ore di sonno.
In caso di necessità, in questo periodo può essere utile il ricorso ad integratori alimentari per sopperire ad eventuali carenze dovute ad un’alimentazione poco ricca o squilibrata. Indicati vitamine e sali minerali, anche per reidratare in caso di sbalzi di temperatura.
Evitare le abbuffate di cibo, che aumentano la sensazione di spossatezza. Meglio alternare pasti leggeri ma frequenti, ricchi di proteine e vitamine.
Attenzione agli sbalzi di temperatura e alla scelta dei vestiti.
L’arrivo della bella stagione non deve ingannare, colpi di freddo, influenze e malesseri invernali sono ancora in agguato e trovano terreno fertile negli organismi debilitati.
Ricordarsi sempre dell’importanza di integrare i liquidi: una continua idratazione è importante per aiutare l’organismo ad eliminare le tossine accumulate durante l’inverno e per far fronte alla sudorazione dovuta agli sbalzi di temperatura.