La maison francese ha creato una piattaforma digitale per scoprire se la borsa che abbiamo comprato è autentica o falsa
Uno dei casi più clamorosi è di pochi mesi fa: la polizia italiana aveva fermato una Porsche Cayenne targata Svizzera con all’interno diverse borse Vuitton e foulard della stessa marca. Da lì si è risaliti alla fabbrica di produzione in Italia, a Como, dove la Guardia di finanza ha scoperto una vera e propria attività produttiva parallela in possesso di tutti i materiali necessari per la produzione di falsi perfetti. Un sequestro di 5200 capi di abbigliamento (Oltre a Vuitton anche Chanel, Bulgari e Gucci per completare la richiesta dei marchi di lusso sul mercato) di 100 mila etichette e 3 mila cartoncini identificativi.
Questo, naturalmente, è solo un esempio eclatante che mette in risalto come la falsificazione sia un reato che, oltre a danneggiare i produttori di originali, spesso coinvolgono in una truffa anche gli acquirenti in buona fede. È noto che borse o scarpe contraffatte siano state vendute anche da negozi – non dagli store ufficiali – con la licenza di vendita del marchio a clienti ignari.
Louis Vuitton è sicuramente il marchio più contraffatto del mercato della moda e, per questo motivo, ha creato un team di esperti che, grazie alla collaborazione con Microsoft e Consensys ha sviluppato una piattaforma per smascherare i falsi. L’idea è semplice ma efficace: dal sito chiamato Aura si può controllare la provenienza del prodotto in una sorta di tracciabilità. Attraverso Aura sia i negozianti che i clienti potranno verificare la storia della borsa o del foulard griffato Louis Vuitton avendo la garanzia di autenticità soprattutto nel caso in cui il prodotto sia di seconda mano. Il database fornirà anche la sintesi dei materiali utilizzati per la produzione, dei processi produttivi e anche delle politiche di eco sostenibilità della casa madre, oltre a fornire i dati di ogni passaggio commerciale del prodotto.
Una specie di passaporto sicuro o di carta di circolazione anche per i prodotti tessili e di pelletteria a prova di contraffazione. “La piattaforma è aperta a tutti i marchi del lusso – ha dichiarato il gruppo guidato da Bernard Arnault – senza intermediari, che potranno così sfruttare l’enorme potenziale di questa tecnologia. Ogni fase del ciclo di vita dell’articolo viene registrata, consentendo un nuovo e chiaro storytelling”.
Il progetto è ancora da attivare ma sta riscuotendo il consenso da tutto il mercato della moda di lusso. Gli accessori di Louis Vuitton e i profumi di Dior saranno i primi a essere inseriti e monitorati da Aura ma, in futuro, tutti i capi prodotti da Vuitton saranno certificati nell’intento di bloccare in modo più capillare l’industria del falso. Potremo tutti accedere ad uno strumento che ci permetterà di smascherare chi, soprattutto attraverso i social, cerca di vendere una tracolla Vuitton ad un prezzo ribassato paventando con furbizia che esca direttamente dalla fabbrica!