È il momento di voltare pagina, è il momento del digitale. Con questo numero cessano le pubblicazioni cartacee de LaPagina, il nostro settimanale in lingua italiana per tutti gli italiani in Svizzera. Per diversi anni abbiamo dato forma scritta alla voce di tutti i connazionali, abbiamo messo nero su bianco le vostre esigenze, abbiamo marcato con inchiostro le vostre feste e incontri culturali, siamo stati un filo ideale e diretto che ha unito l’Italia e gli italiani in Svizzera attraverso il giornale che ogni settimana avete trovato tra la posta. Ma capiamoci, smorzate l’ira e la sorpresa – o anche l’entusiasmo, dipende dal lettore – LaPagina non finisce qui, l’italianità continua ancora ma prettamente su internet!
È la nostra risposta alle vostre richieste: quello che ci ha sempre contraddistinto è l’interesse verso l’esigenza dei nostri lettori e negli ultimi tempi ci siamo accorti che a più voci ci è stata chiesta una virata verso questa direzione, il digitale. Cambia la forma ma non la sostanza che, anzi, sfruttando le più alte potenzialità della rete, si arricchisce nei contenuti, velocizza e favorisce una maggiore interazione tra utenti. Invece di cambiamento preferiamo parlare di evoluzione. I nostri contenuti continueranno a fare la nostra e la vostra storia di italiani in Svizzera ma attraverso canali di diffusione più congeniali all’era che ci appartiene. La notizia corre veloce, le immagini si susseguono a ritmi sostenuti, le interazioni si fanno sempre più attive e noi non possiamo restare indietro, dobbiamo adeguarci ai tempi e dare risposte efficienti e ai nostri inserzionisti, ai lettori, ai collaboratori e partner che ci chiedono di allinearci al futuro che tende sempre ad una maggiore digitalizzazione. Certamente è una notizia che noi della redazione diamo con un orgoglio intriso di malinconia, l’idea romantica della carta stampata, il fruscio dei fogli, l’odore dell’inchiostro con cui abbiamo dato consistenza e concretezza a pensieri e idee, racconti e immagini, mancheranno anche a noi, che ci sentiamo investiti di quel sentimento che è proprio di tutti i genitori, quando dei figli costatano e accettano i naturali passaggi nella crescita e nell’affermazione personale.
Anche voi, affezionati lettori che ci avete tenuto per mano in tutti questi anni, accogliete questo nuovo volto senza riserve o rancore alcuno, anzi come una maggiore opportunità di crescita che i nostri canali digitali, già avviati, vi offrono: maggior visibilità per le vostre aziende, una linea più diretta, minor limiti di spazio, un dialogo più produttivo attraverso l’espressione comune che usa il lessico digitale. Vi aspettiamo su www.lapagina.ch, dove l’italianità continua ancora!
Eveline Bentivegna
Manuela Salamone
3 commenti
Salve Redazione de La Pagina
Da assidua lettrice della Pagina ho letto con sgomento che questa era l’ultima edizione cartacea. Immagino sia una soluzione che abbia esclusivamente a che fare con i costi, e immagino anche che con l’evoluzione inarrestabile del digitale il tradizionale renda poco. Io sono una di quelle che si aggrappa ancora a cio’ che esiste di analogico, di tradizionale… Compro i libri (cartacei), mi piace annusarli per fissare ad ogni libro un’identita’ olfattiva, preferisco ancora le vecchie foto stampate, incontrare qualcuno piuttosto che spiarlo virtualmente. L’immediatezza di questi tempi fa comodo a breve termine, a lungo termine pero’ segna la perdita dell’individualita’ di ognuno di noi, dei nostri rapporti, della nostra storia. La Pagina, fa parte della nostra storia di immigrati in Svizzera. La Pagina era tutto cio’ che aspettavo con ansia dal 1996, quando a 19 anni sono arrivata qui e non tutti avevano un PC, un collegamento internet, un telefonino. Era il mio unico collegamento all’attualita’ italiana, alla comunita’ italiana, a chi come me era qui in Svizzera con l’Italia nel cuore. Nonostante l’avvento (e il sopravvento) negli anni di tutto cio’ che é virtuale, ho sempre gradito avere tra le mani la nuova edizione settimanale, sfogliarla, leggerla. Questo non rappresenta un addio, indubbiamente. E’ solo un saluto, un ringraziamento, ancora una volta a qualcosa che ci ha accompagnato per decenni, che é stato dato per scontato, e improvvisamente non c’é piu’.
Grazie, La Pagina.
ha già detto tutto la sincera e affezionata lettrice. vorrei aggiungere che i vantaggi del digitale sono alla portata di tutti, ma l’idendità della carta stamapata è unica e insostituibile. Ma ciò varrà per i pochi come la lettrice e tutti coloro come me che vivono le due realtà (cartaceo e digitale). È la qualità dei contenuti che dovrà prevalere nel grande mare delle news (o fake) e dei milioni di siti che nascono ogni giorno, per determinare se è stata la soluzione migliore. È un pò come avere tanti amici in Facebook e pochi reali nella vita. Ecco così mi sento dopo l’abbandono del cartaceo da parte di qualsiasi testata giornailstica. D’altronde questo vale un pò per tutte le testate stampate, che sopravvivono grazie ai contributi pubblici e alla pubblicità. Noi saremo ricordati come le ultime generazioni analogiche, nel senso dell’uso dei media e di tanto altro. Lo chiamano progresso ma per il pro di chi? Mario Pluchino
Salve e’una vita che sono abbonata aspetto con ansia il mercoledi x leggere le notizie e tutto il resto.adesso non e’ piu come prima penso che avete perso ci sono persone che non sono cosi teknologichi oppure che non hanno internet mi avete deluso penso di non rinnovare piu l’abbonamento