Ai mercati non è sfuggito l’accentuarsi di una irregolarità del mercato obbligazionario americano. Già da alcune settimane la curva dei rendimenti a tre mesi delle obbligazioni USA, i cosiddetti Treasury Bond, ovvero i buoni del tesoro, aveva iniziato ad invertirsi. Ma la attuale realtà economica, é impensierita anche da altri problemi, come ci ricordano due tra i piu’ importanti incontri economici mondiali che si sono svolti lo scorso fine settimana. Ci riferiamo al meeting delle sette maggiori economie mondiali, il G7, tenutosi a Biarritz, in Francia, ed al Simposio di Politica Economica “Le sfide della politica monetaria” che a Jackson Hole, negli Stati Uniti, ha avuto come ospiti della Federal Reserve Bank di Kansas City alcuni dei principali economisti e banchieri centrali internazionali. Non solo le anomalie dei rendimenti dei titoli di stato americano ma anche l’andamento delle economie mondiali infatti è rimasto al centro dei discorsi di politici ed esperti, ed è stato riassunto da un timore condiviso da tutti: l’arrivo della recessione. Ovvero, a livello mondiale l’economia si sta fermando.
La scorsa settimana i segnali di allarme si sono moltiplicati. Dell’inversione della curva dei rendimenti dei titoli statali USA abbiamo detto. Aggiungiamo che il prezzo delle obbligazioni statali, come accade in tutti i paesi, si allinea alle aspettative del mercato. Se le previsioni economiche sono favorevoli: nessun problema, l’orizzonte è libero da incertezze e la cosiddetta curva dei rendimenti cresce proporzionalmente alla attesa del rimborso finale. Altrimenti: la curva si Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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