“Un consiglio: non lavorate mai con italiani!”. Nei gruppi social impazzano commenti negativi degli italiani nei confronti dei conterranei, soprattutto in ambito lavorativo. Anche voi ne avete esperienza?
Una volta gli italiani all’estero facevano gruppo. Si aiutavano e si frequentavano quasi esclusivamente tra di loro, sapevano che nel connazionale potevano contare. Non a caso, in Svizzera, per esempio, nel periodo della grande immigrazione italiana, sono sorte associazioni, istituzioni, gruppi e circoli culturali italiani come segno di forte aggregazione, molti dei quali tuttora esistenti. Oggi è ancora così? Assolutamente no. Se è vero che l’immigrazione è cambiata, è anche vero che l’immigrato italiano stesso è cambiato. Se da un lato l’immigrato italiano è più integrato, conosce le lingue, ha una formazione e istruzione di rilievo, maggiori esperienze di spostamenti nel mondo, dall’altro abbiamo perso quella fiducia fraterna che ci legava al connazionale. Anzi, paradossalmente, il connazionale è diventato quello da cui stare in guardia se vogliamo evitare qualche fregatura, una sorta di Caino pronto quanto prima a pugnalare alle spalle il proprio fratello.
L’unico posto dove sembra che gli italiani riescano ancora a fare gruppo sono i social, e proprio attraverso questi gruppi che è venuto fuori, soprattutto in ambito lavorativo, il fenomeno sociale della diffidenza verso il connazionale. Dalle testimonianze raccolte, dai post di lamentela nati spontaneamente, dalle discussioni spesso accese, è risultato che l’italiano non si fida dell’italiano, né in patria e adesso neanche all’estero. “Sono proprio quelli di origine italiana che mi hanno sempre fregato, si credono i più furbi per la loro capacità di sfruttare gli altri e invece sono solo dei farabutti ignoranti” è uno dei commenti che si legge sui tanti gruppi di italiani all’estero. E se cerchi lavoro? Altro che suggerimenti, consigli, incoraggiamenti, che se pur presenti sono timidi e sempre più rari, quello che si scatena è di regola una galleria prese in giro, ironia, sarcasmo e tentativi di dissuasioni. Ma soprattutto, parte in coro il consiglio principale: mai con gli italiani!
C’è chi giustifica questo suggerimento, magari non a torto, per una questione di integrazione e di apprendimento della lingua: “se lavori esclusivamente in ambiente italiano non imparerai mai la lingua!”. La maggior parte di quelli che suggeriscono di cercare lavoro al di fuori dall’ambiente italiano, però, adduce alla poca serietà e onestà del datore di lavoro italiano: “Consiglio vivamente Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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