Nei giorni scorsi a Roma i ministri del nuovo governo di Giuseppe Conte hanno giurato fedeltà alle leggi della Repubblica e sono entrati in carica. Ma quale è la situazione del panorama economico internazionale, in particolare europeo, cui i politici e gli industriali si trovano confrontati? ”Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” è stato proprio l’interrogativo, oltre che il tema, proposto dal Forum Economico Ambrosetti svoltosi anche quest’anno a Cernobbio, in provincia di Como, terminato ieri.
Presenti in sala duecento tra i maggiori opinion-leaders dell’industria, della politica, della finanza internazionali e, nel complesso delle loro attività, rappresentanti di uno dei maggiori aggregati del fatturato mondiale: 1,3 trilioni di Euro, pari al 15,5% del giro di affari dell’industria europea e 47,6 trilioni di euro di sostanza patrimoniale, ovvero 2,9 volte della produzione lorda dell’intera Unione Europea.
“Ciò che è buono per il nostro pianeta lo deve essere anche
per i nostri popoli, regioni ed economie”
Tra i nomi dei partecipanti, per esempio, troviamo Hillary Clinton, già candidata alla presidenza degli USA; gli ex presidenti del consiglio italiani Enrico Letta, Romano Prodi e Mario Monti; il giornalista Gianni Riotta, attualmente docente alla Princeton University per il dipartimento di francese ed italiano. E’ questo il pubblico di esperti che innanzitutto ha condiviso la relazione introduttiva di Valerio De Molli, Amministratore della European House Ambrosetti, organizzatrice dell’evento, ed in seguito ha espresso la sua opinione partecipando ad una serie di sondaggi su argomenti specifici. Che l’atteggiamento della nostra società verso le sfide future stia cambiando lo ha ricordato proprio Valerio De Molli, quando ha citato il programma politico di Ursula von der Leyen, la nuova presidentessa della Commissione Europea: “Ciò che è buono per il nostro pianeta lo deve essere anche Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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