Trenta anni fa cadeva la frontiera di cemento divise la capitale tedesca in due blocchi per 28 anni: in quel momento non ci fu più Berlino Est e Berlino Ovest, finalmente ci fu libertà e tutta l’Europa era di nuovo unita
Molti di noi non l’hanno neanche visto, ma il Muro di Berlino e la sua minacciosa ed ingombrante presenza è stata sempre avvertita forse perché siamo tanti, sì, ma non abbastanza per cancellare il critico momento storico di allora. Soprattutto sono ancora di più quelli che ancora ne hanno vivo il ricordo, lo hanno visitato, molti erano perfino lì quando, a suon di picconate e concitazione per il momento, veniva buttato giù l’oggetto più rappresentativo della Guerra Fredda.
Dopo 28 anni, dopo repressioni, minacciose frontiere di cemento e filo spinato, torrette di controllo, campi con mine antiuomo e fuggiaschi che sono morti nel tentativo di oltrepassare il recinto proibito, veniva giù il muro di Berlino, il 9 novembre 1989, la Germania era di nuovo unita, l’Europa era di nuovo unita. Quello che era successo in quei 28 anni precedenti alla fatidica notte del crollo è cronaca ben nota a tutti e la tensione che in tutti quegli anni si è accumulata nei confini innalzati dall’oggi al domani, negli spari su chiunque tentasse di oltrepassarli, nelle morti dirette e indirette per mano della Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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