Il capodanno 2020 non vi ha soddisfatto pienamente? Non disperate in Svizzera si può replicare!
Ad Urnäsch, in Appenzello, infatti, potrete godere della possibilità di vivere un secondo capodanno, assolutamente diverso dal solito e che certamente vi affascinerà per le immagini suggestive che evocano i rituali dell’«Alte Silvester». Letteralmente “il vecchio capodanno” di Urnäsch, questa particolare festa cade ogni 13 gennaio prendendo come riferimento il calendario giuliano rimasto in vigore a Urnäsch fino al XIX secolo. Le origini sono antiche, la prima testimonianza scritta dei «Chläuse, i personaggi mascherati protagonisti di questo rituale, pare che risalga addirittura al 1663, anche se il loro significato rimane sconosciuto. Molti li considerano una variante di San Nicolao, altri un modo di allontanare gli spiriti. Quello che è certo è che si tratta di una tradizione molto affascinante che coinvolge al giorno d’oggi tutti gli abitanti del villaggio nel cantone Appenzello Esterno, ma anche tantissimi turisti che ogni anno accorrono sempre più numerosi. I rituali folcloristici dell’Alter Silvester iniziano alle cinque del mattino quando, nel buoi e nel silenzio che avvolge il villaggio, la gente attende il passaggio dei «Silvesterchläuse», annunciati dal tintinnio dei sonagli e delle campane dei costumi.
I Chläuse vanno di fattoria in fattoria, di casa in casa, per augurare buon anno agli abitanti e si muovono in gruppi ben precisi composti ognuno da sei uomini: il capo, denominato «Vorrolli», seguito dagli «Schelli» e dal «Noerolli», che conclude la marcia. Tutti i personaggi hanno costumi tradizionali molto elaborati e accessoriati da grandi sonagli o campanacci delle mucche. Solo vedere la sfilata dei gruppi di personaggi è uno spettacolo per la preziosità e la minuzia dei particolari dei costumi che però sono talmente elaborati e costruiti con materiali di qualità che risultano davvero molto pesanti, tra venti e trenta chili. Giunti davanti alle abitazioni o alle fattorie che devono visitare, il gruppo scuote i sonagli muovendosi a ritmo e poi intona per almeno tre volte uno jodel polifonico tipico della regione. Come ringraziamento della visita i «Chläuse» vengono ricompensati con tè o vino caldo, e una somma simbolica. La giornata prosegue con l’ascolto di canti tradizionali, circa una trentina quelli eseguiti ancora oggi e che derivano dalla tradizione, mentre in serata la festa continua nei ristoranti del posto. Vi piacerebbe provare l’inedito brivido di un insolito secondo capodanno? Non male, la magia di Urnäsch saprà senza dubbio appagare la vostra voglia di vivere un’esperienza eccezionale immersa nelle tradizioni e nel folclore svizzero.