Luigi Di Maio: tentativo di garantire “meno rappresentanza ai cittadini”
La Corte Costituzionale si è espressa sul referendum proposto dalle Regioni di guida centrodestra che chiedeva l’annullamento della parte proporzionale della legge elettorale a favore di un sistema maggioritario puro. Il responso espresso dalla Corte Costituzionale è senza possibilità di fraintendimenti: il referendum richiesto dalle 8 Regioni è “inammissibile” e il quesito proposto “eccessivamente manipolativo”.
Le Regioni che hanno proposto il Referendum sulla legge elettorale dal titolo ‘Abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica’, sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Basilicata e Sardegna, cioè tutte di centrodestra, che, riferendosi soprattutto alle due leggi elettorali del Senato e della Camera, hanno provato ad eliminare la quota proporzionale trasformando così il sistema elettorale interamente in un maggioritario a collegi uninominali.
Dal palco di Lamezia terme Salvini ne approfitta per esprimere il proprio dissenso sulla decisione della Consulta, affermando che si tratta di “un furto di democrazia ed è triste che il Pd e 5 Stelle festeggino. È la vecchia politica: non possono decidere gli italiani come eleggere il Parlamento ma lo decidono i partiti nel chiuso del palazzo”.
Anche Maurizio Gasparri di Forza Italia vede come inquietante il parere della Corte poiché “continua a sfornare decisioni politiche, il diritto cede il passo alla restaurazione della sinistra”. Mentre Giorgia Meloni afferma che la bocciatura del referendum “era prevedibile sia per l’aspetto politico non gradito alla sinistra e quindi sgradito alla maggioranza della Consulta, sia per la natura tecnica del quesito a nostro avviso corretto ma obiettivamente al limite del consentito. Ottima l’intenzione ma quasi inevitabile l’esito tecnico-politico”. In questo modo la leader di Fratelli d’Italia, se da un lato conferma che a livello tecnico il quesito del referendum oltrepassava i limiti consentiti, dall’altro, come Gasparri, accusa la Consulta di essere politicizzata e tendenzialmente di sinistra.
Sono soddisfatti invece i giallorossi che considerano l’attuale legge elettorale la più rappresentativa per i cittadini. Così, infatti, scrive su Fb il capo politico M5s Luigi Di Maio: “La Corte Costituzionale ha bocciato la richiesta di referendum sulla legge elettorale che aveva promosso la Lega. In sintesi: volevano introdurre in Italia un sistema elettorale totalmente maggioritario, garantendo meno rappresentanza ai cittadini. Non ci stupisce, del resto quello che importa a loro in questo momento è trovare un modo per accaparrarsi più poltrone possibili”. Ma Salvini non si scoraggia e anzi rilancia minacciando addirittura di mirare più in alto: “Noi non ci arrendiamo, anzi rilanciamo e chiederemo agli italiani le firme per eleggere direttamente il Capo dello Stato”, ha affermato il leader della Lega dal palco di Lamezia Terme.