Concluso il complicato e lungo mese di gennaio guardiamo al futuro imminente con molta apprensione, in parte alimentata dalle informazioni frammentate e non chiare che giungono da tutte le parti, e in parte, più cospicua, gonfiata in maniera sempre eccessiva e quasi ossessiva da media e social. Al centro dei dibattiti giornalieri c’è il Coronavirus, questa nuova epidemia che sta mettendo in ginocchio la Cina e la cui discussione ha preso una piega talmente insidiosa che facilmente sfugge di mano e riesce a generare emergenze e allarmismi inutili o che sicuramente non servono a migliorare la situazione. Così i grandi colossi social, Facebook, Twitter, Google e YouTube e tanti altri, hanno deciso di moderare i contenuti pubblicati sulla questione per non generare una pandemia mondiale – che ha preso il nome di infodemia – attraverso la diffusione di notizie false, rimedi artigianali (e pericolosi) di prevenzione (è stato addirittura suggerito di bere candeggina come cura!) e teorie del complotto sul Coronavirus (guerra batteriologica in primis): Facebook applicherà una censura più rigida sui contenuti non sicuri sul Coronavirus; anche Instagram ha deciso di Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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