Brutto momento per il Capitano che in pochi giorni sta vedendo crollare attorno a sé tutte le certezze per cui ha lavorato in tutti questi tempi meticolosamente, tra un piatto di bucatini e una diretta su Fb. Dopo il via libera del Senato, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà giudicato sul caso Gregoretti da una sezione ordinaria del tribunale di Catania e per il quale rischia fino a 15 anni di carcere. Non è l’unico processo a pendere sul Capitano, il prossimo 27 febbraio la giunta del senato si pronuncerà sull’autorizzazione a procedere per sequestro di persona chiesta dal tribunale dei ministri di Palermo nel caso della Open Arms e successivamente i pm di Palermo chiederanno il giudizio per diffamazione nei confronti della capitana della Sea Watch Carola Rackete. Non solo: il governo in questo momento sta valutando la modifica di alcuni punti dei decreti sicurezza, i provvedimenti bandiera di Matteo Salvini e la cosa non va giù al capitano che avverte la pressione. È il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a portare le proposte sul tavolo dove le forze di maggioranza nel vertice convocato dal premier Giuseppe Conte si esprimeranno sulla possibilità se dare il via libera ai cambiamenti. Mentre è comprensibile che parte del governo non opporrà nessuna obbiezione ai cambiamenti in discussione, il M5s, che sono stati alleati di Salvni e quindi in parte autori dei decreti sicurezza, cercheranno di frenare sulla possibilità di allargare troppo le maglie.
“Credo molto nell’integrazione. Abbandonare queste persone senza offrire loro una prospettiva alimenta il rischio che vengano attratti dai circuiti criminali. Se i migranti si sentono rifiutati dallo stato, tra l’altro, si corre anche il rischio che rispondano al richiamo della radicalizzazione. Ma un’efficace integrazione ha bisogno di risorse adeguate: per questo il Viminale, davanti a una grave situazione in cui i bandi di gara andavano sempre deserti a causa di tagli lineari, ha riconosciuto ai prefetti la possibilità di aumentare in modo flessibile, a seconda delle diverse esigenze territoriali, i fondi da destinare ai servizi per i migranti” ha spiegato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in una recente intervista. Dunque non è difficile pensare che le modifiche riguarderanno Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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