Superato il tetto di mille casi di contagio, anche la Svizzera ha deciso di prendere duri provvedimenti sull’avanzata dell’epidemia
Da diversi giorni la preoccupazione per come la Svizzera ha reagito alla diffusione dell’epidemia di Covid-19 era tangibile tra la popolazione. Il bilancio, pubblicato oggi dall’UFSP, indica che i casi positivi sono 1125, mentre le vittime, decedute in seguito a complicazioni polmonari dovute al Covid-19, rimangono al momento sette. L’avanzata del numero dei contagi ha costretto la Confederazione ad intervenire in maniera decisa sull’epidemia in atto, come richiesto da diverso tempo dalla popolazione. Così nella seduta delle h 15:30 di oggi venerdì 13.03.2020, il Consiglio federale ha decretato le nuove misure contro il Covid-19. Tra queste una delle misure più importanti e fortemente attesa dalle famiglie svizzere è la chiusura delle scuole dell’obbligo, college e strutture di formazione fino al 4 aprile.
Per scongiurare il rischio di interscambio generazionale sarà garantito un servizio di accudimento per chi non può rimanere in casa. Per quanto riguarda le altre misure prese dalla Confederazione, nell’amministrazione pubblica garantirà esclusivamente i servizi di base. Vengono vietati gli eventi pubblici o privati con più di 100 persone. Nei bar, nelle discoteche e nei ristoranti non possono essere presenti più di 50 persone alla volta. Le strutture, inoltre hanno l’obbligo di mantenere l’igiene e le distanze. Per quanto riguarda la mobilità quotidiana, l’UFSP raccomanda ai gruppi a rischio di evitare i trasporti pubblici soprattutto nelle ore di punta. Misure più rigide alla frontiera e dall’Italia possono entrare in Svizzera soltanto i cittadini svizzeri, le persone con un permesso di soggiorno e quelle che devono venire in Svizzera per motivi professionali. Continuano a essere permessi il traffico di transito e il trasporto di merci. Infine, è previsto un piano di assistenza economica, infatti il Consiglio federale ha deciso di stanziare fino a 10 miliardi di franchi per il proseguimento del pagamento dei salari dei collaboratori assenti per malattia.
Tutti questi provvedimenti, però, possono essere realmente efficaci solo attraverso una presa di coscienza da parte di tutti. Alla popolazione, infatti, è richiesto uno sforzo per il cambio dei comportamenti quotidiani, è richiesto di mantenere le distanze tra le persone, evitare incontri o riunioni al fine di evitare ancora più contagi. Attualmente ci sono 13 cittadini svizzeri in terapia intensiva e se non modifichiamo le nostre abitudini il numero potrebbe tragicamente salire.
Ecco tutte le nuove misure nel dettaglio
Per prevenire i contagi e contenere la diffusione del coronavirus, le persone devono mantenere una distanza reciproca di sicurezza. Il Consiglio federale ha pertanto deciso diversi provvedimenti che vanno in questo senso. La nuova ordinanza entra in vigore con effetto immediato e si applicherà almeno fino al 30 aprile. L’obiettivo è di proteggere gli anziani e le persone con malattie pregresse ed evitare il più possibile di sovraccaricare gli ospedali.
Le manifestazioni pubbliche e private con più di 100 persone sono vietate. I Cantoni possono prevedere deroghe in caso di un interesse pubblico preponderante, ad esempio per le assemblee generali. In questi casi devono essere adottate diverse misure per proteggere i partecipanti, soprattutto quelli maggiormente a rischio. Le manifestazioni con meno di 100 persone devono prevedere le stesse misure. In questo modo è garantita una prassi uniforme nei Cantoni. Questo provvedimento si applica anche alle strutture del tempo libero, quali i musei, i centri sportivi, le piscine e le stazioni sciistiche.
I ristoranti, i bar e le discoteche non possono accogliere più di 50 persone. Gli avventori devono inoltre poter osservare le raccomandazioni di igiene e di comportamento dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), in particolare quella di mantenere la distanza reciproca di sicurezza.
Fino al 4 aprile sono inoltre vietati i corsi e le lezioni in classe delle scuole, delle scuole universitarie e degli istituti di formazione. Gli esami già previsti possono essere tenuti se vengono adottate determinate misure di sicurezza. Per la scuola dell’obbligo, i Cantoni possono prevedere offerte di custodia per evitare che i bambini vengano accuditi dai nonni, che rientrano nel gruppo delle persone maggiormente a rischio.
Circa 10 miliardi per indennità per lavoro ridotto e aiuti immediati all’economia
Il Consiglio federale è consapevole del forte impatto economico dei provvedimenti adottati e intende pertanto assicurare un sostegno rapido e non burocratico all’economia. L’obiettivo primario è continuare a garantire gli stipendi dei salariati. Per aiuti finanziari immediati ha a disposizione nei settori più disparati un importo complessivo di circa 10 miliardi di franchi.
Sostegno al settore sportivo e culturale
Particolarmente colpiti dalla diffusione del coronavirus e dai provvedimenti delle autorità per contenerla sono gli organizzatori di eventi sportivi e il settore culturale. Il Consiglio federale intende mettere a disposizione delle organizzazioni sportive amatoriali contributi a fondo perso, a condizione che la federazione imponga ai suoi membri, a medio termine, una copertura di capitale sufficiente per consentire loro di far fronte a una situazione straordinaria per sei mesi. I criteri esatti saranno definiti in un’ordinanza. Il Consiglio federale intende inoltre concedere prestiti a tasso zero rimborsabili alle società sportive che gestiscono squadre professionistiche, dato che nel settore sportivo è difficile ottenere un credito bancario. Per questo provvedimento sono previsti fino a 50 milioni di franchi.
Il Consiglio federale intende sostenere con fondi supplementari anche il settore culturale. Il Dipartimento federale dell’interno sta elaborando in procedura accelerata un progetto di legge per provvedimenti economici aggiuntivi che possono essere impiegati a complemento degli altri strumenti per attenuare i casi di rigore nel settore culturale. In questo modo vuole evitare di mettere a repentaglio il futuro di appuntamenti culturali ricorrenti e sostenere in particolare gli operatori culturali indipendenti che si trovano in una situazione di emergenza. Nel quadro dell’elaborazione della legge deve essere anche esaminato come coinvolgere nel finanziamento i Cantoni, in quanto enti responsabili del settore culturale.
Provvedimenti nel settore dei trasporti pubblici
Il Consiglio federale ha preso atto delle raccomandazioni dell’UFSP sull’uso dei trasporti pubblici, che sono la base del buon funzionamento dell’economia e una componente importante della nostra società. Se usati in modo assiduo, comportano tuttavia un rischio accresciuto di infezione da nuovo coronavirus. Per ridurre al minimo questo rischio, l’UFSP raccomanda di evitare il più possibile l’uso dei trasporti pubblici. Chi ha sintomi di una malattia respiratoria e chi ha più di 65 anni non deve prendere i mezzi pubblici. I datori di lavoro sono invitati a concedere ai loro dipendenti orari di lavoro il più flessibili possibile per permettere loro di evitare le ore di punta. Se possibile, ai dipendenti deve essere accordato il telelavoro. Devono inoltre essere attuate misure di protezione del personale nei mezzi di trasporto e bisogna rinunciare ai servizi sui treni.
Provvedimenti alla frontiera
Il Consiglio federale ha deciso di introdurre con effetto immediato controlli alle frontiere con i Paesi dello spazio Schengen se la situazione lo esige. Dall’Italia possono entrare in Svizzera soltanto i cittadini svizzeri, le persone con un permesso di soggiorno e quelle che devono venire nel nostro Paese per motivi professionali. Continuano a essere permessi il traffico di transito e il trasporto di merci. Infine possono varcare il confine con l’Italia le persone in situazione di assoluta necessità. Questi provvedimenti sono speculari a quelli presi dal Governo italiano e servono, in primo luogo, a proteggere la popolazione svizzera e ad assicurare al sistema sanitario svizzero le risorse necessarie. Inoltre sostiene l’efficacia dei decreti italiani per contenere la diffusione del coronavirus. Il Consiglio federale monitora costantemente la situazione e se necessario estenderà i provvedimenti alla frontiera ai viaggiatori di altri Paesi o regioni.