Si sa che un bambino che nasce oggi, ha un’aspettativa di vita di circa 100 anni. Questo è almeno quanto dicono medici e scienziati. Ciò vuol dire che per chi è già adulto, i 100 anni rappresentano un traguardo che pochissimi raggiungono. Un cinquantenne dei nostri tempi, ad esempio, dovrà accontentarsi di circa 80 anni, se tutto va bene.
Ovviamente, le aspettative di vita dei bambini e degli adulti di oggi non sono un fatto scontato. La lunghezza della vita, e la sua qualità, bisogna guadagnarsela. Come? Le condizioni sono almeno tre, detto in estrema sintesi. La prima è il progresso tecnico-scientifico-medico, la seconda è la dieta e la terza è il movimento.
Naturalmente, escludiamo le cause di morte per incidenti, violenza o fatti genetici e consideriamo il percorso di una persona con uno stato di salute esente da grossi problemi.
Ebbene, la prima condizione per vivere bene e a lungo è, come abbiamo detto e come ognuno può rendersi conto, il progresso.
Già oggi ha raggiunto livelli impensabili rispetto ad una ottantina di anni fa.
Una volta si moriva accartocciati dall’artrosi, ora, tra iniezioni ed interventi, si può fare molto di più, per non parlare dei trapianti che hanno prolungato considerevolmente la vita.
Certo, c’è la malasanità, la disorganizzazione, i ritardi nei soccorsi, le diagnosi sbagliate, ma è un fatto che oggi si inseriscono protesi all’anca, si curano e si trapiantano cuore, fegato, reni con interventi che sono di routine. Il primo uomo con un cuore trapiantato dal pioniere di questi interventi, il professor Barnard, visse tre settimane, ora, invece, non ci sono limiti, a meno che non sorgano gravi complicazioni.
Purtroppo si continua a morire d’infarto, di ictus e di tumori ma, a parte le migliori prospettive in questo campo, molto dipende da noi stessi, pare per almeno un terzo o addirittura per il 50%.
Ed è a questo punto che parliamo delle altre due condizioni, tanto importanti quanto sottovalutate: cosa e come si mangia e il movimento.
Per vivere in buona salute bisogna anche volerlo. Se si evitassero i grassi animali contenuti nelle salsicce, nei salami, nella carne (agnello e maiale, ad esempio), se si prendessero le distanze dalle fritture e dai dolci, dai formaggi e dalle uova, micidiali per il colesterolo e se, pur mangiando di tutto, si evitassero eccessi, ripetizioni e moltiplicazioni, ebbene, noi contribuiremmo in modo attivo ed efficace a mantenere una condizione fisica che non solo ci permetterebbe di vivere a lungo, ma anche di vivere bene.
È evidente che vivere a lungo non basta e non sarebbe nemmeno auspicabile se ciò comportasse essere condannati a letto giorno e notte o su una sedia a rotelle, in stato di totale dipendenza. Gli scienziati dicono che i tumori, almeno per circa il 30% dei casi, dipendono da ciò che uno mangia. C’è da riflettere su questa percentuale. 30 persone morte o vive su cento non sono poche.
L’altra condizione è il movimento. Quando si è giovani, praticare sport non è un problema, ed è anche per questo che si è in salute. Ma quando si oltrepassano i quarant’anni, si rischia di rimanere intrappolati nella ragnatela delle abitudini, tra cui non c’è quella di muoversi come una volta. Tutti sanno che il movimento fa bene, ma pochi lo fanno, soprattutto per pigrizia.
Sono in tanti a possedere una cyclette, ma sono in pochi ad utilizzarla e spesso rimane con la plastica attorno. Eppure, muoversi, camminare, fare ginnastica sono attività molto salutari.
Se si mangiasse di meno e ci si muovesse di più sarebbe un bel risultato. Il movimento è un’arma formidabile contro il colesterolo, contro la pressione alta, contro l’obesità, contro i problemi cardiovascolari, eccetera.
Camminare ogni giorno a ritmo allegro eviterebbe di ingurgitare pillole che risolvono un problema e ne creano un altro.
L’obesità non solo comporta l’affaticamento del cuore e la sollecitazione della colonna vertebrale, ma favorisce anche il diabete. Ecco, il diabete, la pressione alta, il colesterolo, l’infarto, l’ictus, sono tutti ostacoli che impediscono di vivere in salute e a lungo. E questi ostacoli li può superare la medicina, ma anche noi stessi, con la nostra volontà di fare attenzione a ciò che mangiamo e di muoverci per sentirci in forma.