In un momento di grande sconforto e forte pressione emotiva e psicologica come questo che stiamo attraversando a livello mondiale, dove le notizie che giornalmente riceviamo si riducono ad una demoralizzante conta dei morti o degli infetti, soffermarci sulle belle notizie potrebbe essere di grande aiuto. Allora perché non proviamo a leggere quel che di buono accade anche se non ce ne accorgiamo? Sembra difficile ed invece no, capitano anche belle cose, l’importante è saperle vedere, come il fatto che con l’arrivo della primavera sembra che i numeri dei nuovi casi, seppur ancora consistenti, siano in calo. Ovviamente la primavera non c’entra nulla, sarà sicuramente l’effetto delle misure di restrizione più rigide prese da qualche giorno, in modo particolare al nord. È vero, è poca roba rispetto ai dati negativi, ma è un inizio! E, a proposito di questo, che si stiano prendendo sul serio le restrizioni rigide, che la gente stia cominciando sul serio a stare a casa, non vi sembra un messaggio di speranza?
Ma questa settimana appena trascorsa ci ha permesso di gioire della consapevolezza di tutti quanti hanno a cuore l’Italia grazie agli aiuti che sembrano arrivare da più parti. Intanto dalla Cina, questo Paese che ancora ha le ferite ben aperte, ma ha vinto la lotta contro il Covid-19 e ha subito pensato di inviare un’equipe di esperti e un grosso carico di aiuti tra decine di migliaia di mascherine, ventilatori, materiali respiratori, elettrocardiografi e altri dispositivi sanitari. Non solo dalla Cina, sono arrivati anche 52 esperti, tra medici e infermieri, dall’Avana. Il gruppo di esperti cubani fa parte della «brigada medica» e segue una tradizione della revolucion che ha mandato negli anni personale sanitario in missione in molte parti del mondo. Aiuti all’Italia anche dalla lontana Russia con nove aerei cargo Il-76, caricati all’aeroporto militare Chkalovsky di Mosca, che portano in Italia personale e forniture mediche per combattere il coronavirus. Anche gli Usa ci inviano il loro aiuto che consiste in un ospedale da campo composto da 60 posti letto e 8 unità di terapia intensive ICU che sarà allestito città di Cremona e sarà operativo per un periodo di tre mesi, nell’ambito delle strutture sanitarie predisposte per far fronte all’emergenza attualmente in corso. Le Ong, quelle che salvano i migranti in mare, per intenderci, hanno deciso di scendere in campo e agire sulla nostra terra ferma, anche se insidiosa, schierando uomini e figure sanitarie sparse sul territorio colpito: “Non potevamo non esserci. Mettiamo a disposizione la nostra esperienza in Africa con Ebola” ha dichiarato Claudia Lodesani, infettivologa e presidente dell’Ong in Italia. Anche le vicine Francia e Germania hanno messo a disposizione dell’Italia uomini e mezzi per contrastare la malattia e in questi giorni stanno trasferendo alcuni pazienti positivi italiani in Germania che si è resa disponibile ad accoglierli e curarli.
“Siete un esempio meraviglioso per il resto d’Europa” afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, elogiando la risposta degli italiani all’emergenza coronavirus. “Faremo tutto quanto è possibile per aiutare l’Italia, lo stiamo davvero facendo” ha detto la presidente. “Siamo davvero colpiti per come state affrontando questa crisi”, ha insistito, “lo ripeto: siamo tutti italiani”. Con la sospensione del patto di stabilità, la prima volta nella storia da quando esiste, la Commissione “concederà la massima flessibilità sugli aiuti di Stato e sul Patto di stabilità così il governo italiano potrà aiutare le imprese e il mercato del lavoro, e investire nel settore della sanità”, ha osservato. Ma anche i tanti italiani che hanno contribuito alla raccolta ufficiale dei fondi per l’acquisto di respiratori e altro materiale utile al contrasto del coronavirus per un totale che supera i 25 milioni di euro! La solidarietà, la volontà di aiutare gli altri nei momenti più difficili, apre un varco alla speranza. Per questo siamo tutti sicuri che ce la faremo!