Ci sono voluti millenni perché la società divenisse adulta e responsabile consentendo che i poteri totalitari lasciassero il posto alla democrazia almeno in alcune parti del mondo come l’Europa. Si può capire che intere popolazioni primitive, ancora immature, necessitassero di essere mantenute sotto tutela da poteri totalitari, ma nel nostro tempo buona parte delle società di oggi sono sufficientemente acculturate, autosufficienti e creative da giustificare un’emancipazione dalla tutela di uno stato totalitario. La “pappa reale” che permette alle api di fare una regina è ora offerta a tutte… un po’ come per dire che la cultura e la conoscenza che era prerogativa di re, imperatori e dittatori, è ora alla portata di tutti i cittadini.
Negli ultimi anni si assiste a un afflusso più marcato di extracomunitari provenienti, spesso, da realtà politiche e culturali dove vige ancora il totalitarismo dal quale ovviamente sono ancora marcati e condizionati. Da questa realtà emergono richieste di intervento che facilitino il processo di adattamento degli stessi extracomunitari. Attitudine valida se non fosse dettata da modalità intolleranti tipiche dei paesi di origine a detrimento di alcuni principi basilari della democrazia vigente dove, verosimilmente, tirano profitto da questa situazione, fazioni politiche nostalgiche. Tali richieste obbligano in definitiva a tornare indietro su quanto è stato acquisito dal progresso socio-culturale dei nostri paesi.
Prendiamo ora, a titolo esemplificativo, l’aspetto religioso. Pur essendoci la libertà di culto e la libertà di espressione, a pari condizioni della libertà accordata alle altre linee socio-culturali, partiti politici e ideologie, si richiede alle denominazioni di linea cristiana di vietare il proselitismo e la pubblicità, alla maniera dei paesi con Stati totalitari da cui appunto provengono gli extracomunitari. Ma la soluzione dettata dalla democrazia, lo capirebbe anche un bambino o un ubriaco, è verosimilmente un’altra e molto differente: lasciare indenne la libertà di culto e la libertà di farsi pubblicità alle varie fazioni religiose dei nostri Paesi, però allargando a tutti quella libertà di culto e di proselitismo, anche ai musulmani come ad ogni altra linea di provenienza degli extracomunitari che si stabiliscono qui, piuttosto che picconare e demolire parti della nostra cultura locale.
Ci chiediamo dove si sono dileguati tutti i paladini della democrazia… sociologi, psicologi, avvocati, giudici, operatori sociali, politici, filosofi, maestri di scuola, scienziati, giornalisti, universitari, ecc. per lasciare circolare tali gravi deviazioni così manifestatamente inconciliabili con i principi della democrazia… senza battere ciglio?
R.S. operatore sociale in pensione