Francesco Supino, un italiano che vive in Svizzera, sta vivendo uno degli incubi più terribili per un genitore, la sparizione dei figli. Francesco non vede, non sente e non ha alcuna notizia di Enzo e Denisa da oltre 7 mesi, da quando la madre con il nuovo compagno ha deciso di portarli con sé all’insaputa di tutti. Francesco, insieme a Giselle, la sua attuale compagna con cui si prende cura di Sorin, l’unico dei figli rimasto con il papà, si sono lanciati nella ricerca disperata di Enzo e Denisa e fanno appello a tutti quanti per aiutarli a ritrovarli. È lo stesso Francesco che spiega meglio i dettagli della situazione in questa intervista
Francesco parlaci di te
Mi chiamo Francesco Supino, sono originario di Formia, ma sono nato a Sierre, nella Svizzera francese. Prima fabbricavo delle porte automatiche per i Garage, ma da quando sono stato aggredito non posso più lavorare.
Chi ti ha aggredito?
L’attuale compagno della mia ex moglie, per motivi futili. Mi ha aggredito con un bastone di ferro procurandomi non pochi problemi di salute e per i quali sono ancora in cura presso una clinica di riabilitazione. Questo prima di sparire dalla Svizzera con mia moglie e due dei nostri figli.
Cosa è successo, raccontaci la vostra storia…
Ho conosciuto la mia ex-moglie quando ero Security in una discoteca. Ci siamo sposati nel giugno 2009 e siamo stati insieme per 9 anni, di cui 8 di matrimonio. Abbiamo avuto tre figli, Enzo è nato nel 2010, Sorin nel 2011 e Denisa e nell’agosto 2012. Purtroppo quando Sorin aveva 2 anni abbiamo scoperto il suo autismo e già in quel momento la madre ha cominciato a fare delle differenze. La mia ex moglie è una donna che adora avere il controllo, molto attratta dai soldi e dalle belle cose. A parte questo eravamo una famiglia normale: io lavoravo e lei si occupava dei bambini.
Nel 2017 ci siamo separati perché ci siamo resi conto che non c’era più amore, litigavamo per niente e non era bello per i bambini.
Come avete gestito il momento con i vostri figli?
All’inizio vivevano tutti con la mamma ed io li vedevo ogni fine settimana, ma potevo andare a trovarli senza problemi finché ho ufficializzato la mia relazione con la mia compagna Giselle. Dopo questo ha provato a tornare con me, ma io avevo ormai voltato pagina.
Quando è precipitate la situazione?
Nell’aprile 2018 ha incontrato il suo compagno e in sole due settimane si è convertita diventando musulmana. La mia ex moglie è sempre stata una donna molto religiosa, era cattolica, ma improvvisamente ha stravolto il suo credo tanto che Sorin non ha sopportato tutto cambiamento repentino e ha iniziato ad avere crisi a ripetizione. La mamma non è riuscita a gestire la cosa ed abbiamo concordato che Sorin venisse a vivere con me e la mia compagna. In quel periodo i contatti con la mia ex moglie diminuiscono radicalmente perché il suo compagno non la lasciava parlare con me. Ormai potevo solamente prendere i bambini a scuola il venerdì e la domenica li portavo sotto casa. Suonavano e salivano dalla mamma. È stata una di queste volte che lui mi ha aggredito.
Quando è sparita tua moglie portandosi via i vostri figli?
Il lunedì 4 novembre 2019 aspettavo una loro telefonata ma non hanno chiamato, ho mandato un messaggio alla mamma, ma anche quello senza risposta. Ho chiamato un compagno di scuola di mio figlio per averne notizie e in quel momento scopro che i mie bambini non erano più scolarizzati a Sion, ma a Martigny. Ho contattato immediatamente il servizio di protezione dell’infanzia, ma solo l’indomani ho capito che non c’erano più: chiamando la scuola mi hanno riferito che la mia ex moglie aveva preso i documenti al comune il mercoledì precedente dicendo che traslocava a Martigny, ma i bambini non risultavano inscritti da nessuna parte. Subito dopo la madre della mia ex moglie mi ha chiamato dicendomi che pensava che la figlia se ne era andata con i bambini.
Non ho capito subito perché la scuola non mi ha chiamato il lunedì per avvertirmi che i miei figli non erano andati, poi mi sono accorto che la mia ex moglie aveva modificato il mio numero di telefono di riferimento un nodo che non potevano contattarmi.
“Non smettevo di dirmi che non era vero, che non era possibile”
Quali sono stati i tuoi primi pensieri?
Immediatamente ho chiamato la mia compagna, Giselle, perché non sapevo che fare, mi sentivo perso come se ero in un altro mondo. Non smettevo di dirmi che non era vero, che non era possibile. Giselle mi ha convinto ad andare dalla polizia dove ho fatto una denuncia con la mamma della mia ex moglie per rapimento di minori. Infatti, neanche sua madre era al corrente di niente e anche lei ha provato a contattarla senza risultato. Un giorno è stata proprio la mia ex moglie a farsi viva con sua madre per dirle che i bambini stavano bene ma che non poteva dire dov’erano e che la giustizia Svizzera non era efficiente e, quindi, doveva farsi giustizia da sola.
A chi ti sei rivolto per la tua ricerca e chi ti aiuta giornalmente?
Abbiamo coinvolto anche le istituzioni Svizzere e stiamo procedendo con quelle italiane. Per il momento non abbiamo notizie, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) collabora con il Ministero pubblico Algerino, ma le procedure prendono tempo.
Attorno a me ho una fitta rete di persone che mi aiutano molto a cominciare dalla mia compagna che ha già scritto a delle trasmissioni Italiane, anche se non abbiamo ancora ricevuto una risposta, ed è impegnata con i social e con i contatti vari. Mi aiutano nella ricerca anche i nostri familiari e la mamma della mia ex-moglie. È stato creato un comitato di ricerca e si è interessato del caso anche Missing Children from Switzerland.
“Da 7 mesi non li sento e non li vedo”
Cosa sai dei tuoi bambini?
Siamo riusciti a sapere che sono in Algeria, sicuramente nella regione di Annaba, ma nient’altro. Da 7 mesi non li sento e non li vedo. E mancano molto a tutti, anche al loro fratello Sorin che si dispera e piange ogni giorno, perché vorrebbe vederli e parlare con loro. La sta vivendo molto male. Ha 9 anni e deve prendere degli antidepressivi. Visto le sue problematicità è ancora più difficile per lui gestire la situazione. Piange molto e ha più crisi del solito. È pieno di incomprensioni e soprattutto non capisce perché la sua mamma ha preso loro e non lui.
Ti sei mai chiesto il perché la madre dei tuoi figli abbia fatto questa scelta?
È una domanda che resta senza risposta. Secondo me, è stata una scelta dettata dal fatto che ha mentito diverse volte alle autorità ed ha preferito fuggire invece che assumersi le proprie responsabilità.
Adesso ho intenzioni di mediatizzare la storia e spero che chi legge questo articolo ci aiuti a diffondere la nostra storia. Spero che in questo modo possa arrivare ai miei figli che devono sapere la verità. Temo che i miei bambini possano essere stati manipolati.
Su facebook è stata creata una pagina dedicata alla ricerca
di enzo e denisa, clicca qui
Qual è la tua speranza?
Mi auguro che i bambini tornino a casa il più presto possibile. Che la mia ex-moglie si renda conto quanto prima del male che sta facendo ai nostri figli.
Quando tutta questa storia sarà finita, mi auguro di riformare una bella e grande famiglia. Mi sposerò, come avevamo previsto con la mia compagna e, se Dio lo vuole, ingrandiremo la nostra famiglia.
Eveline Bentivegna