Si è concluso nel primo pomeriggio di oggi l’incontro formale tra il ministro degli Affari Esteri italiano Luigi Di Maio e il Capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis
Ad un giorno dalla riapertura delle frontiere tra Svizzera ed Italia, ha avuto luogo l’incontro pubblico tra il ministro degli Affari Esteri italiano Luigi Di Maio e il suo omologo svizzero Ignazio Cassis. L’incontro, concluso nel primo pomeriggio della giornata di oggi, si è tenuto prima alla dogana di Chiasso-Brogeda, per poi continuare presso il Museo Vela di Ligornetto dove si è discusso dei rapporti bilaterali tra i due Paesi confinanti. Il Capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Ignazio Cassis, dopo aver rivolto il proprio pensiero di vicinanza alle persone che hanno vissuto in difficoltà o hanno subito perdite per via della pandemia, ha voluto confermare il rapporto tra i due Paesi confinanti di collaborazione in questa fase di rientro verso la normalità. Cassis ha altresì annunciato la volontà di “prendere slancio da questi buoni rapporti per rafforzare la collaborazione con l’Unione Europea”.
Non è mancato il riferimento all’accordo bilaterale Svizzera-Italia sulla fiscalità dei frontalieri, anticipato dal presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, il quale ha voluto ricordare come il Ticino sia sempre stato terra d’accoglienza per gli italiani e si è appellato a Luigi Di Maio “affinché attraverso la firma a breve di un nuovo accordo fiscale tutti i lavoratori frontalieri, siano essi italiani o svizzeri, vengano assoggettati a un regime impositivo che – come illustrano giustamente i principi costituzionali dei nostri rispettivi paesi – garantisca l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi al fisco”. “Sono al corrente della sensibilità svizzera sull’accordo – ha detto il ministro degli Affari esteri italiano – Tornerò a discuterne con il ministro delle Finanze. Potremo verificare la migliore soluzione per salvaguardare gli interessi dei lavoratori italiani e i rapporti tra Italia e Svizzera, che sono di amicizia”, ha rassicurato Di Maio.
Prima di cedere la parola al Ministro italiano, Ignazio Cassis ha voluto accennare alla situazione migratoria sul continente Europeo e la volontà da parte della Svizzera di sostenere il patto di Dublino che la presidente Ursula von der Leyen vuole portare avanti, ma conferma la necessità di regole chiare per controllare tutta la migrazione irregolare, che è un fenomeno che va combattuto alla radice. Proprio per questo, Cassis ha annunciato la decisione di concentrare gran parte del budget svizzero per l’aiuto umanitario, quasi 12 miliardi di franchi in 4 anni, in Africa.
Dopo aver ringraziato vivamente il suo omologo svizzero per il costante raccordo mantenuto costantemente durante le settimane più difficili, Luigi Di Maio ha preso parola elencando per prima cosa quali sono stati gli aiuti concreti giunti dalla Svizzera in Italia nel periodo può buio della pandemia:10mila tute, 50mila mascherine e 1800 kg di gel disinfettante, “non lo dimenticheremo mai” ha ringraziato Di Maio.
“Coordinamento, sincronia, standard condivisi ci hanno consentito di minimizzare i disagi causati dalla pandemia e sono certo che lo spirito di profonda collaborazione e intesa che si è creato in questo periodo, proseguirà anche nella fase di gestione della ripresa che contrassegnerà i nostri rapporti futuri” ha affermato Di Maio. Un argomento sottolineato dal Ministro italiano è quello che riguarda soprattutto il turismo svizzero in Italia che è molto diffuso (5° posto per numero di pernottamenti annui): “L’Italia vi attende, nelle città e nelle strutture balneari. L’app “Immuni” sul tracciamento dei contatti è attiva e può usarla anche chi è in Italia solo per visita. Vogliamo assicurare viaggi sicuri” ha garantito Di Maio al termine dell’incontro.