Nel giorno in cui si celebra la giornata mondiale del bacio, in Svizzera entra in vigore l’obbligo della mascherina. Dalla giornata del 6 luglio 2020 si esce tutti mascherati. Avete provveduto a fare la scorta? Che strana la Svizzera, nel momento in cui si era in piena crisi epidemiologica non ha emanato nessun obbligo restrittivo di questo genere, ma lo ha fatto adesso, dopo che si è aperto alla libera circolazione, dopo che la vita ha ripreso a pieni regimi, le scuole, i negozi e gli spazi comuni sono ritornati ad essere frequentati. È vero che gli ultimi casi di quarantena dovuti all’indisciplina della popolazione hanno messo alle strette la Confederazione che dai consigli è dovuta passare agli obblighi in tempi non sospetti, ma è anche vero che se di regola viene permesso ad un club di aprire e svolgere una normale attività, dove non è possibile assicurare distanza o regole restrittive, è quasi certo che qualcosa può succedere. Anche se il problema, però, sembrano essere soprattutto i viaggiatori indisciplinati che utilizzano i mezzi senza ascoltare i consigli della Confederazione. È il ministro della sanità Berset che ha tirato le orecchie agli avventori dei trasporti pubblici, in una intervista al Blick, affermando che sia proprio l’indisciplina dei viaggiatori “una delle ragioni che hanno spinto il Consiglio federale a decretare l’obbligo di indossare la mascherina nei trasporti pubblici. Le altre sono l’incremento della frequentazione dei mezzi e l’aumento dei contagi”.
Ma perché, allora, la mascherina non è stata resa obbligatoria nei giorni di confinamento nelle abitazioni, quando l’epidemia era più diffusa?
Semplicemente perché tutte le altre restrizioni lo permettevano: se le scuole erano chiuse, come i negozi e le varie attività, si circolava di meno e quindi il rischio era minore. La Confederazione ha comunque sempre raccomandato l’uso di mascherina e di distanza di sicurezza, ma non obbligato come invece ha dovuto fare adesso.
C’è da preoccuparsi? A detta del ministro friburghese no, perché “per il momento abbiamo la situazione sotto controllo. Le nuove contaminazioni riguardano attualmente principalmente i giovani. Il numero di ospedalizzazioni a causa del virus è basso”.
Ma il suo sguardo positivo sulla situazione non corrisponde con quello degli ambienti scientifici per i quali la tendenza attuale sta chiaramente “andando nella direzione sbagliata”, come ha affermato Christian Althaus, epidemiologo dell’Università di Berna e membro del gruppo di lavoro Covid-19 della Confederazione. Non a caso la Confederazione ha deciso di obbligare l’uso delle mascherine e l’uso di quarantena per chi proviene da uno Stato o una regione con rischio elevato. Basteranno questi provvedimenti a proteggerci? Come sempre non ci resta che attendere i risvolti, muniti di mascherina questa volta!