Sorprende, meraviglia, spiazza addirittura sconvolge: nel nuovo film i fratelli D’Innocenzo non ci raccontano le solite favole, sono proprio Favolacce! Al cinema dal prossimo 8 ottobre nella Svizzera Tedesca
Le favole sono quelle che ci raccontano da piccoli, ma non tutte hanno lieti fine o belle storie e allora sono Favolacce, come quelle raccontate dai due fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo.
Candidato a 9 Nastri d’Argento, di cui vinti 5, premiato al Festival di Berlino, Favolacce è l’opera seconda dei fratelli D’Innocenzo con la quale entrano di diritto nel cinema d’autore. Si sono distinti nel panorama cinematografico italiano attuale con il film d’esordio “La terra dell’abbastanza” (2018), hanno collaborato alla sceneggiatura del pluripremiato Dogman di Matteo Garrone, adesso si propongono con una nuova pellicola accattivante e, per molti versi, sconvolgente. In Favolacce scrutiamo e scopriamo i conflitti interiori di un gruppo di famiglie ordinarie oltre la facciata esibita. Non vi è un unico protagonista ma la storia di 12 personaggi, nuclei familiari che fanno parte di una ristretta comunità.
In questa piccola realtà di villette a schiera di un isolato quartiere periferico, confluiscono tutte le criticità, le ipocrisie, i dolori e le frustrazioni della nostra società che si concentrano nelle famiglie che vi abitano. Sono famiglie medio-borghesi con una vita apparentemente serena, che però celano grandi conflitti interiori che riversano irrimediabilmente sui figli.
Il mondo degli adulti si contrappone a quello dei più piccoli, che devono subire i malumori, le insoddisfazioni, gli eccessi e le crudeltà dei genitori. C’è una visione negativa nei confronti della generazione che deve formare la nuova società, forse perché incapace o forse perché volutamente non permette quel miglioramento che a sua volta è stato negato anche a loro. Così, invece di spingere i figli verso il meglio, li destabilizzano e li opprimono con la loro solo apparente cura: questi ragazzi, così diligenti ma soli e infelici, rimandano all’immagine di spugne che assorbono tutte le frustrazioni e le insoddisfazioni dei genitori. Ma proprio loro daranno una svolta estrema alla vita dell’intera comunità, facendo crollare il mondo dei grandi come a voler interrompere un circolo vizioso, fatto di frustrazioni e rabbia, a cui sembrano essere inevitabilmente destinati.
È un film che disturba gli spettatori, perché le realtà raccontate sono schiaccianti e soffocanti, a volte addirittura estreme per quanto vere, perché rispecchiano le piccole e grandi bruttezze che opprimono molti.
Per questo film troviamo una conferma, Elio Germano, che appunto si conferma un bravissimo attore. Ma non è il solo, tutto il cast, gran parte dal mondo del teatro, si rivela all’altezza della pellicola: Barbara Chichiarelli, Gabriel Montesi, Max Malatesta, Ileana D’Ambra e Giulia Melilio. Il film, presente in questi giorni al Zürich Film Festival (ZFF), sarà proiettato nelle sale svizzere a partire dall’8 ottobre. Un film difficile da dimenticare, assolutamente da non perdere!