Salvini a processo nella assolata e calda città etnea con il centro blindato e tutta la schiera di seguaci che al motto di “Processate anche me” sono giunti da tutta Italia e oltre sull’isola per dare supporto al loro Capitano. Difeso da una sempre impeccabile avvocatessa Giulia Bongiorno, che “è entrata al processo con le sue gambe ed è andata via sulla sedia a rotelle”, per via dello staccamento di un lastrone di marmo sopra le sue gambe, quello che è iniziato lo scorso 2 ottobre è per l’esattezza l’udienza preliminare del processo contro il leader della Lega. Se non ricordate, il Capitano, ai tempi in cui era Ministro dell’Interno, è stato accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di 131 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti. L’udienza preliminare è stata rinviata a giudizio il 20 novembre, quando verranno ascoltati gli altri ministri di quel governo, Conte compreso.
Fatti processuali a parte, la città di Catania ha assistito ad uno show unico andato in scena in difesa del proprio Capitato, processato, secondo loro, ingiustamente. Eccoli partire da tutta Italia per raggiungere e dare sostegno al Capitano con bandiere, manifesti, maglie a tema e soprattutto la convinzione che Salvini stesse subendo una pura ingiustizia. Tutti pronti ad immolarsi insieme al Capitano: “Processate anche me” affermano da diverso tempo su tutti i social di cui sono esperti e che non dimenticano di aggiornare per tutta la giornata e nei giorni a seguire. Sono state organizzate manifestazioni nella città etnea, sono stati allestiti palchi e si sono alternati gli interventi dei convinti sostenitori del leader della Lega. Tra questi non è passato inosservato l’intervento della leghista ed ex senatrice Angela Maraventano, che dal palco della manifestazione “Io con Salvini” si lascia andare con delle affermazioni sulla Mafia che potrebbero disturbare non poco, soprattutto in terra di Sicilia martoriata da tempo immemore dalla piaga sociale e umana che è la Mafia che adesso, ci tiene a precisare la leghista, non ha più “quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima”. “Sensibilità” e “coraggio”… perché ci vuole una certa sensibilità nell’uccidere, intimidire, minacciare, torturare, corrompere, rubare. Insomma, passiamoci una mano sulla coscienza, quanto coraggio ci vuole a delinquere e a commettere atroci delitti? L’ingrata Sicilia, invece di combatterla, dovrebbe quasi essere grata alla “vecchia Mafia difendeva il nostro territorio”. Ah ecco! L’ex senatrice si riferisce alla Mafia di una volta, che sicuramente doveva essere buona, secondo lei. Si vede che, come Mussolini, non lo si vuole capire, ma anche la Mafia “ha fatto cose buone” per la Sicilia. Le vittime della Mafia lo devono sapere, una delle più grandi e pericolose associazioni criminali mondiali ha fa anche fatto cose buone. Questo pensano molti leghisti… dunque, perché non accontentarli: processiamo anche loro!