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21 November 2024
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Covid-19 Ricerca

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Pubblichiamo l’analisi sulla questione dei vaccini per l’epidemia Covid del nostro lettore Mario Pluchino. Tale analisi è il risultato di approfondimenti sulle ricerche attualmente in corso ma di natura assolutamente personale e non pretenziosa da parte dell’autore dello scritto

©Pixabay

Benché la stragrande maggioranza delle persone rimanga indifferente alle sirene del complottismo, una percentuale anche piccola, potrebbe annullare la possibilità di raggiungere l’immunità di gregge, rifiutando di vaccinarsi. Attualmente non esiste un vaccino contro il SARS-CoV-2. Quasi 200 potenziali vaccini sono in fase di valutazione sugli animali in laboratorio, e testati anche su dei volontari. Un vaccino serve ad addestrare il sistema immunitario a lottare contro un microbo che può essere un virus, un batterio o anche un parassita, e può causare una malattia grave o addirittura mortale. Per la sezione “Ricerca” inizierei affermando che fare un’analisi e dare un’opinione sulla ricerca del vaccino per debellare il famigerato virus SARS-CoV-2, è come tentare di finire un puzzle che ogni giorno aumenta i suoi pezzi. Tenterò di comporli in modo razionale con risultati molto generici e per niente pretenziosi. Il risultato dipenderà in gran parte dalle fonti a cui farò riferimento, sforzandomi di essere il meno soggettivo possibile, evitando il copia e incolla così deplorevole. Vi sono poi gli opinionisti tra cui il sottoscritto, che sotto le spoglie di semplici cittadini, citando le teorie o esperienze di epidemiologi, medici o virologhi, nei loro approfondimenti fanno della narrazione, su temi più grandi di loro credendo di capirci qualcosa. La ricerca di un vaccino, è come una caccia, una corsa, e vede coinvolti molti fronti. Le voraci industrie farmaceutiche in primis, concentrate in 20 grandi multinazionali che controllano la maggior parte del mercato mondiale e non hanno interesse alla nostra salute bensì ai loro profitti. Speculando dell’opportunità che i governi, per uscire dallo stato di crisi pandemica e per rassicurare la popolazione, spacciando questo vaccino come il santo Graal che salverà l’intera umanità, sono disposti a fornire enormi risorse pubbliche – denaro, conoscenze e installazioni pubbliche, semplificando i regolamenti e le valutazioni di pericolosità dei vaccini. Inoltre beneficiano di tagli fiscali oltre a incentivi finanziari riducendo così il rischio dei loro investimenti sulla ricerca, brevettando poi i prodotti che ne risultano e privatizzando gli alti profitti. Loro le multinazionali farmaceutiche, sostengono di avere bisogno di fare grossi guadagni per pagare ricerca, sviluppo e innovazione. In realtà spendono di più sulle vendite, marketing e sul riacquisto di azioni necessarie a sostenere le loro quotazioni in borsa, che su ricerca e sviluppo. La sperimentazione clinica di un vaccino avviene in tre fasi. La prima coinvolge un numero di soggetti ridotto ed è volta a osservare la tollerabilità e la sicurezza del prodotto. Nella seconda i soggetti testati aumentano, così come cresce la definizione di dosi e protocolli di somministrazione, oltre che degli eventuali effetti collaterali. Nella terza fase, nella quale il vaccino viene somministrato a decine di migliaia di persone, per determinare se effettivamente il vaccino fornisce un effetto protettivo. Questo passaggio richiede almeno sei mesi. È questa la fase decisiva, finale, prima di poter pensare alla registrazione e alle successive fasi di produzione e distribuzione. In pratica il vaccino fa al nostro sistema immunitario, i nostri soldati, che c’è una minaccia in corso, un nemico. In questo modo il nostro sistema si allena a trovare le armi giuste per respingere la minaccia, cercando l’immunità ma senza i danni della malattia. Per fare questo poche ore dopo che una dose di vaccino è stata introdotta, i globuli bianchi specializzati del sistema immunitario i linfociti B e i linfociti T sono già attivati. Dopo circa 15 giorni, i linfociti B rilasciano nel sangue gli anticorpi specifici che possono legarsi al microbo bersaglio del vaccino. Alcuni anticorpi neutralizzano il microbo per impedirgli di entrare nelle cellule umane. D’altra parte, i linfociti T (chiamati “killer”) entrano in gioco per eliminare i microbi in modo che essi non causino malattie o complicazioni. Affinché il sistema immunitario possa produrre i linfociti B e T efficaci contro un particolare microbo, essi devono imparare a riconoscere alcuni elementi caratteristici di questo microbo: si tratta spesso di proteine specifiche presenti sulla sua superficie. Un vaccino contiene sempre almeno alcuni di questi elementi caratteristici del microbo bersaglio. Una delle voci più importanti quando si sviluppa un vaccino riguarda la sicurezza. Accelerare i tempi è pericoloso, dato che si corre il rischio che sul mercato venga introdotto un prodotto non totalmente conosciuto, e potenzialmente dannoso. Intanto aumentano i proclami da parte di capi di stato, che a scopo propagandistico elettorale, ci vogliono spacciare il vaccino, come unica soluzione posticipando sempre più la fine dell’emergenza. Come? Enunciando il bollettino di guerra o mantra quotidiano sui numeri dei contagiati, decessi e dei ricoverati. Barattando la libertà per la salute, e spacciando il Covid-19 come metodo politico su scala globale. Vaccini transgenici – In questa corsa contro il tempo, sono stati condensati in pochi mesi e proposti come candidati i vaccini transgenici. Molti sono ancora nella fase di sviluppo preclinico, ma alcuni hanno già iniziato i test sugli esseri umani. Questi vaccini transgenici, a base di DNA o RNA (molecola implicata in vari ruoli biologici di codifica, decodifica), che rispetto a quelli tradizionali composti dal virus ucciso o attenuato o dalle sue proteine, sono molto più veloci da produrre, data dalla non necessaria presenza del virus stesso. Attraverso il loro materiale genetico, prodotto in laboratorio in maniera sintetica, un frammento del genoma del virus, che corrisponde generalmente alla proteina Spike, può essere iniettato nel corpo e stimolare la produzione di anticorpi contro Covid-19. Si inietta direttamente il frammento di DNA o RNA al posto del virus intero o di un suo antigene (proteina in grado di essere riconosciuta dal sistema immunitario come estranea o potenzialmente pericolosa). L’informazione genetica istruisce le cellule del corpo, e in particolare quelle del muscolo, a produrre loro stesse un pezzo di proteina di coronavirus.  Che è esattamente quello che succede quando il virus trasferisce il proprio materiale genetico all’interno della cellula ospite e sfrutta il suo macchinario per sintetizzare altre copie di sé stesso. In altre parole, il vaccino transgenico stimola il sistema immunitario proprio come farebbe il virus, mobilitando non solo le cellule che producono anticorpi (immunità umorale), ma anche quelle che riconoscono gli antigeni del coronavirus espressi da una cellula infetta (immunità cellulare). Altro vantaggio è la loro versatilità, dato che possono essere velocemente adattati alle mutazioni del virus. Siamo comunque ancora in una fase sperimentale. Infatti non sono ancora mai stati approvati per l’uso umano e alcuni trial clinici hanno dimostrato che spesso, per ragioni ancora poco chiare ma probabilmente legate a dosaggi e formulazioni, non riescono a indurre una forte risposta immunitaria nell’uomo.  Se anche funzionassero, la sfida sarebbe quella di produrre milioni di dosi in poco tempo. Secondo i ricercatori, anche se poco propagandati, i vaccini transgenici costituiscono la strategia migliore per rispondere in tempi rapidi alla diffusione di un virus pandemico, come Sars-Cov-2 e altri che potrebbero colpirci in futuro. Come per il 5G anche per i vaccini transgenici, si sono create delle narrazioni fantasiose, di cui Bill Gates e il vaccino di Moderna (vicino l’accordo per 4,5 milioni di dosi con la Svizzera), sarebbero parte di un complotto volto a usare la pandemia del nuovo Coronavirus, per «riprogrammare» il nostro sistema immunitario. Alcuni personaggi apprezzati negli ambienti “free-vax”, parlano di «minaccia dei vaccini OGM». Il riferimento? Il Parlamento dell’Unione europea avrebbe «approvato una proposta di regolamento sui vaccini geneticamente modificati che supera tutta la normativa sugli OGM a tutela della salute e dell’ambiente». In questo brodo di temi, che non necessariamente possono collegarsi tra loro, si costruisce una narrazione confusa, generando la suggestiva visione dei «vaccini pericolosi imposti dall’alto». Non sono da sottovalutare le segnalazioni di esperti in vaccini e biologi molecolari, che ci sono seri rischi per la nostra salute. Ad esempio, una volta introdotto il DNA e l’RNA nelle nostre cellule per creare la proteina S, non è chiaro come si fermerà la produzione di questo antigene, né che effetto avrà la presenza continuata del DNA/RNA sintetico nelle cellule, che oltretutto, nel caso del DNA, arriva con un promotore genetico molto attivo. Potrei inoltrarmi per mesi facendone uno studio sul tema, ma noto intorno a me troppa pigrizia mentale e paura del contagio, sottomettendo le nostre coscienze infelici, alla religiosa operosità degli stati, che ideologicamente decidono nuove piogge di lockdown locali, e altre restrizioni impensabili prima della pandemia. Altro fattore poco tematizzato sono le condizioni mediche preesistenti, che comprendono alcune patologie, tra le quali soprattutto quelle cardiovascolari e l’ipertensione, e rappresentano condizioni frequentemente correlate alla gravità del quadro clinico da coronavirus. Da una ricerca su scala globale, emerge che il coronavirus potrebbe minacciare anche il sistema nervoso, inclusi il cervello, e il midollo, andando oltre gli organi che regolano la respirazione. Quello che ne deriva è un’alterazione delle condizioni fisiologiche, che può dare origine una cascata di eventi in grado di compromettere la funzionalità di diversi organi. Molti pazienti affetti da Covid-19 potrebbero essere morti per altre condizioni, sopraggiunte prima dell’insufficienza respiratoria, e di conseguenze dovute al loro malfunzionamento. Basti sapere che se avessimo un sistema immunitario sano, i globuli bianchi eliminerebbero il virus. Chiediamoci come renderlo più efficace, dato che chi vuole imporci il vaccino a norma di legge non lo sta facendo, e chiediamoci del perché la ricerca tende a curare la malattia piuttosto che a prevenirla? Abbiamo capito in questi drammatici mesi, che in caso di contagio, l’aggravamento è provocato da uno stato di infiammazione profonda che altera il sistema immunitario. E quindi, rispettando le regole impostateci, sforziamoci di rafforzare il nostro sistema immunitario, che è strettamente legato al microbiota intestinale, ovvero quell’insieme di microrganismi che regolano molte funzioni e generano una risposta anti-infiammatoria contro i patogeni. L’efficienza di questa attività dipende dalla varietà di alimenti e dalla qualità dei nutrienti che appunto introduciamo con il cibo. Personalizziamo l’aspetto nutrizionale, viviamo più serenamente e integriamo un’attività sportiva alla nostra vita, e ciliegina sulla torta apriamoci al mondo della spiritualità e degli interessi culturali. Seguiamo i suggerimenti di dietologi e immunologi. Ormai è tardi per fermare il disastro epocale in corso, ma almeno occupandoci noi della nostra macchina perfetta, saremmo meno vittime di questa pandemia mentale ma più causa. Il capitalismo terapeutico, non prenderà le decisioni necessarie per cambiare le cause della(e) pandemie – dal sistema alimentare agroindustriale alla distruzione della biodiversità – anche se esistono parecchie avvertenze che ci sono altre pandemie che incombono. Anzi avendo sotto controllo l’informazione seguirà nella sua narrazione per indurci e convincerci di accettare supinamente al più grande esperimento transgenico di massa sugli esseri umani, e coloro che ci guadagneranno saranno le multinazionali farmaceutiche, e l’oligarchia finanziaria che lucrano con le cause e con la continuazione delle pandemie con il tacito consenso e appoggio della politica per una volta (strano) unita.

Mario Pluchino

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