Da oggi, 15 di marzo, in Svizzera sarà possibile effettuare i test rapidi a spese della Confederazione, la prassi riguarda anche le persone asintomatiche. A poco più di un anno dal primo lockdown imposto dalla Confederazione svizzera per contrastare la prima ondata (venerdì 13 marzo 2020), con questa strategia, il Consiglio federale intende incentivare la popolazione a tenersi sotto controllo e far fronte così alle riaperture che stanno avvenendo in questi giorni. Anche nelle imprese e nelle scuole sarà possibile effettuare test a tappeto. Inoltre, si auspica che entro un mese l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) riuscirà a mettere in commercio i test fai da te, in questo modo ogni persona ne potrà ottenere cinque al mese in farmacia assolutamente gratis.
In mancanza di una campagna vaccinale solida e in vista della riapertura dopo il lockdown precedente, la Svizzera intanto sta procedendo in questo modo per contrastare la terza ondata. Nel frattempo, in questa rigida settimana di freddo – che ci ricorda l’autenticità di certi detti che non passano mai, come il sempre valido “marzo pazzo”, poiché siamo stati catapultati improvvisamente nel rigido inverno dopo giornate quasi primaverili – si comincia a guardare alle prossime ferie. Il periodo pasquale è quasi alle porte e, purtroppo, non sembra promettere nulla di buono, almeno per chi vorrebbe tornare in Italia dove è programmato il lockdown nazionale da zone rosse per tutto il periodo pasquale. Inoltre, molte delle regioni italiane compaiono nella famosa “lista nera” per l’ingresso in Svizzera: attualmente sono 13 le regioni per le quali necessita seguire un periodo di quarantena una volta rientrati in territorio elvetico dopo aver soggiornato in questi luoghi, anche se provvisti di un test negativo.
È sempre consigliabile dare uno sguardo al sito dell’Ufficio Federale della sanità pubblica (UFSP) prima di intraprendere qualsiasi spostamento. A proposito di turismo, però, in Svizzera si delinea un turismo particolare detto “vaccinale”, ovvero si può ricevere la vaccinazione recandosi nei cantoni dove vi è più fornitura, come nel canton Svitto. Hanno fatto così, infatti, alcuni cittadini residenti a Zurigo che per raggirare la poca fornitura del farmaco hanno provveduto recandosi nel canton Svitto, semplicemente registrandosi attraverso un portale apposito. Un comportamento che non è assolutamente gradito tanto che alla «SonntagsZeitung» Tobias Bär della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) ha commentato l’accaduto spiegando che “i contingenti per i cantoni si basano sulla popolazione e sul numero di persone particolarmente a rischio. Non è pertanto possibile vaccinare un numero qualsiasi di persone provenienti da altri cantoni”. Per aver la possibilità di essere vaccinati in tutta la Svizzera indipendentemente dal luogo di residenza, bisognerà attendere che ci siano quantità sufficienti di vaccini. Questo sta ad indicare che il problema della campagna vaccinale rimane ancora valido e in attesa che la situazione si sblocchi il prima possibile, non ci resta che affidarci alla prevenzione usando i test che la Confederazione ci concede ma che non può essere considerato un via libera per tutto, la giusta prudenza non deve mai essere abbandonata.