È stato pubblicato in questi giorni il rapporto per il mese di maggio di Beratung, Analyse, Kommunikation-BAK Economics AG (BAK), uno tra i più autorevoli uffici di ricerca sull’andamento della congiuntura economica nazionale.
Secondo gli economisti di BAK, attualmente il totale del valore dei beni e dei servizi prodotti nella Confederazione (PIL) consente di prevedere una crescita positiva del 3.7% su base annuale, con un netto incremento sul pronostico di un +3.1% diramato in aprile.
In particolare, l’attuale ripresa svizzera richiama le aspettative vissute nella estate 2020, quando si pensava che le difficoltà economiche derivanti dalla pandemia erano avviate a concludersi.
Confermando l’andamento congiunturale già rilevato nel primo trimestre 2021, la parziale diminuzione delle misure di contenimento sanitario e l’aumento dei consumi stanno generando una forte ripresa in molti settori, tanto che il BAK esplicitamente prevede un “mini-boom” del comparto industriale nazionale, confortato anche da una sostenuta richiesta di prodotti svizzeri a livello mondiale.
Gli esperti del BAK inoltre aggiungono che questa tendenza dovrebbe confermarsi anche nelle rilevazioni statistiche che si concluderanno a fine giugno.
Inoltre, dato che l’andamento epidemiologico e le aspettative economiche marciano di pari passo, se le attuali campagne vaccinali andranno a buon fine, già il prossimo autunno potremmo dimenticarci l’incubo di una nuova paralisi congiunturale, un lockdown, a livello mondiale.
Grazie a questa intonazione positiva dei dati oggi a disposizione, l’ufficio studi di Bak dunque stima che già nel primo trimestre 2022 l’economia nazionale potrebbe riportarsi ai valori pre-crisi e riprendere una sua dinamica di crescita interrottasi con l’arrivo del Covid-19.
È tuttavia doveroso osservare che, sempre nei prossimi mesi, queste aspettative dovranno confrontarsi anche con elementi di rischio estranei alla congiuntura domestica ma purtroppo concomitanti, fra i quali: una ripresa dell’inflazione causata dall’attuale irresistibile aumento delle materie prime, ed una probabile tendenza al rialzo dei tassi di interesse a livello internazionale.
di Andrea Grandi