Un compleanno giù di tono per la Svizzera. La colpa è sempre del covid, ma non solo…
Anche la festa nazionale del 1° di agosto deve piegarsi alle dure regole imposte per evitare la diffusione della pandemia ed ecco che tutte le celebrazioni sono state ridotte. In molte zone della Svizzera sono stati annullati i tanto attesi fuochi d’artificio, gli interventi dei politici sono stati effettuati in forma più limitata e non ci sono stati i consueti cortei o celebrazioni in musica.
Si è svolto il tipico brunch offerto dalle fattorie svizzere, ma anche questo in forma molto limitata a cui hanno partecipato i politici svizzeri, insieme alle poco meno di 40’000 persone, ovvero meno di un terzo rispetto all’anno scorso, secondo quanto rileva l’Unione svizzera dei contadini. Un calo legato sia al minor numero di aziende che hanno aderito alla giornata di porte aperte (150 contro le 350 del 2019), sia ai limiti all’ospitalità imposti per contrastare la diffusione del coronavirus. Per richiamare proprio le ristrettezze del momento, l’evento giunto quest’anno alla 29a edizione, si è svolto sotto il motto “piccolo ma buono” e ha registrato subito il tutto esaurito. Ma non è stato solo il Covid a ridimensionare i fasti dei festeggiamenti elvetici, pure il maltempo, che non ha mai smesso di torturare l’estate svizzera, ha contribuito al ridimensionamento dei festeggiamenti, tanto che di fronte alle previsioni negative, per esempio, è stato annullato l’intero programma a San Bernardino, anche se si spera di recuperare lo spettacolo pirotecnico il 7 agosto alle 22… tempo permettendo.
Quello che non sono mancati, però, sono stati i discorsi di auguri dei politici, a cominciare da quello del presidente del Consiglio federale, Guy Parmelin, pronunciato dal massiccio di Les Diablerets, che ha fatto riferimento alla “fierezza svizzera” come “un sentimento molto intimo, che si esprime con discrezione”. Il discorso del Presidente ha fatto leva sulla forza del Paese che “non ha mai basato il proprio successo sull’approssimazione, sul caso, l’arroganza o la spavalderia. Al contrario, il nostro Paese è fondato sul lavoro, l’aiuto reciproco, il coraggio e l’ottimismo”, ovvero, una formula efficiente “comprovata da 730 anni di storia”.
Un compleanno senza i soliti fasti ma non senza festa, anche se “con discrezione”, dunque in linea con la fierezza svizzera acclamata da Parmelin, la Svizzera ha ricevuto i suoi auguri da tutto il mondo, anche virtualmente. Dopo tutto gli auguri social sono ormai diventati di moda, non a caso il colosso social Facebook ha deciso di celebrare la Festa nazionale svizzera, aggiungendo nelle opzioni linguistiche lo svizzerotedesco: così al posto di “Mi piace”, in tedesco “Gefällt mir”, si può quindi leggere “Findi guet!”; oppure “Was machsch grad?” per dire “A cosa stai pensando?” e al posto di “Kommentieren” troviamo “Gib din Sänf dezue”. Anche Google ha fatto gli auguri a suo modo alla Confederazione: la bandiera rossocrociata ha campeggiato sul doodle della giornata. Ma gli auguri alla Svizzera sono giunti da molto lontano, addirittura dal presidente americano Joe Biden. In una missiva indirizzata al suo omologo svizzero, infatti, ha affermato che «le nostre nazioni sono unite da valori democratici comuni, dal nostro rispetto dello Stato di diritto e dal nostro impegno nella protezione dei diritti fondamentali, ma anche da stretti legami economici e commerciali». «La Svizzera apporta un contributo inestimabile alla diplomazia e alla pace nel mondo», ha concluso Biden.
Redazione La Pagina