In una recente conferenza organizzata al Palazzo dei Congressi, il Comune di Lugano e Tether Operations Limited si sono impegnati a sviluppare nel territorio cantonale ticinese un centro di eccellenza europeo per tutta una serie di attività che gravitano attorno alla tecnologia blockchain, il pubblico registro digitale mondiale ed accessibile da ogni internauta. Tether è market-leader della più importante criptovaluta stabilizzata, cioè garantita da altrettante riserve monetarie del vecchio conio, il denaro che tutti abbiamo nel portafoglio; nel caso specifico si tratta di dollari statunitensi. La partnership Lugano-Tether è la premessa teorica affinché, successivamente ed all’atto pratico, privati e pubblica amministrazione non solo possano affiancare le attività di Lugano Living Lab, il laboratorio digitale promosso dalla municipalità del Ceresio e di cui vi abbiamo riferito nelle scorse settimane, ma anche utilizzare le monete sintetiche, digitali, come appunto Tether, oppure il Bitcoin, ed anche altre stablecoins purché ancorate ad altrettante riserve monetarie. Grazie a queste nuove tecnologie, nella municipalità di Lugano tutta una serie di imposte e tasse in futuro potranno essere pagate anche con cripto-monete, oltre che aprendo il portafoglio e pagare con tradizionali banconote. Per conseguire questi risultati in modo strategico, ovvero creando delle infrastrutture digitali, è tuttavia prioritario sviluppare anche le indispensabili risorse umane. Presso gli atenei presenti nel territorio cantonale ticinese, saranno dunque avviati nuovi corsi universitari ed istituti di ricerca, e messe a concorso ben 500 borse di studio. In sintesi, quelli appena elencati rappresentano i presupposti perché nella macro-area svizzero-italiana le procedure informatiche possano svilupparsi grazie a tutte quelle competenze accademiche e professionali che poi in pratica ne consentono l’uso quotidiano.
A questo punto, e ve ne sarete accorti, alla analisi della logica di queste informazioni manca il protagonista principale: il mercato. Eccolo: insieme a Tether e altri fornitori di servizi digitali, Lugano garantirà la necessaria infrastruttura tecnologica alle imprese attive sul territorio e che desiderino aggiornale gli attuali loro servizi di pagamento con tutte le stablecoin che prossimamente saranno disponibili. Ma non è che l’inizio. Perché nel loro insieme le iniziative presentate al Palacongressi luganese puntano anche a promuovere il territorio della città del Ceresio come polo di eccellenza transfrontaliero anche per start-up, giovani imprese, ed aziende digitali che necessitano della tecnologia blockchain. Questo promuoverà Lugano come eccellenza geografica per i professionisti digitali attivi in tutta l’area sud europea di lingua italiana. Infatti, coordinato da Tether, un gruppo di aziende di spicco nel settore delle criptovalute creerà un fondo al momento previsto in 3 milioni di franchi, per aiutare a finanziare start-up attive nel ramo della blockchain e focalizzate sulla costruzione di servizi digitali a beneficio anche della economia del cantone svizzero di lingua latina. L’iniziativa inoltre avrà risvolti dal punto di vista ambientale. L’utilizzo di risorse naturali e alternative ecologiche per alimentare l’estrazione di bitcoin permetterà infatti a quest’ultimo di agire come acceleratore nello sviluppo delle energie rinnovabili.
“Lugano sta investendo nel proprio futuro“, ha osservato il Sindaco Michele Foletti. “Negli ultimi anni, abbiamo già implementato soluzioni basate su blockchain, tra cui l’app MyLugano e il suo token di pagamento LVGA Points, il franco digitale di Lugano e l’infrastruttura blockchain cittadina 3Achain. Crediamo fortemente in questa tecnologia e nel suo potenziale di scalabilità. La collaborazione strategica con Tether contribuirà a costruire una città migliore e più aperta, trasparente e intelligente“. “Lugano è una città dinamica, con persone che vogliono innovare“, ha aggiunto Paolo Ardoino, responsabile operativo di Tether. “Come principale stablecoin a livello mondiale”, ha proseguito, “immaginiamo un futuro in cui le imprese di tutte le dimensioni saranno in grado di sfruttare le piattaforme blockchain per migliorare la qualità della vita dei cittadini a livello locale fornendo servizi finanziari e quotidiani più sostenibili, trasparenti e affidabili. Non vediamo l’ora che Lugano diventi un modello che anticipi l’adozione globale“. Nei fatti, questa é la fase conclusiva di un processo iniziato da Lugano negli scorsi mesi per distinguersi come destinazione d’elezione in un settore in rapida crescita. Proseguendo, sempre nell’incontro degli scorsi giorni, le autorità di Lugano hanno inoltre annunciato il Bitcoin World Forum, evento internazionale che dal 26 al 28 Ottobre, grazie al sostegno organizzativo di Tether, farà convergere al Palacongressi i maggiori protagonisti della finanza digitale a livello mondiale. Il convegno promuoverà dibattiti e networking in ambito digitale, ed approfondirà temi come la disintermediazione finanziaria, la regolamentazione delle operazioni, e la finanza sostenibile, ovvero inclusiva ed accessibile senza disparità geografiche o di condizione sociale. Nel corso del recente incontro luganese tuttavia non sono mancate osservazioni su controversie legali che hanno coinvolto Tether. Incontrando i media, Paolo Ardoino, responsabile operativo di Tether, ne ha pero’ confermato la soluzione con le autorità competenti, ed anche che nessun investitore ha subito danni economici. Si tratta di una affermazione di particolare rilevanza, considerando che Tether opera a livello internazionale e quindi è esposta a responsabilità di portata globale. Le autorità di Lugano hanno comunque informato che tutti gli incassi digitali saranno immediatamente convertiti in franchi svizzeri, che pertanto rimangono la valuta contabile di riferimento. Inoltre i prossimi mesi serviranno per la valutazione di tutta una serie di ulteriori procedure tecnico-informatiche, oltre che legali, che uniformeranno anche la finanza digitale ticinese alle garanzie normalmente imposte alle altre pubbliche amministrazioni nello svolgimento delle loro attività.
di Andreas Grandi